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GIALLO Mazzola giovedì 31 agosto 2023 ore 08:00

Il volto bestiale del giallo

Che siano i perfetti aiutanti dell’investigatore, belve malvagie da combattere oppure rappresentino il lato più ferino degli uomini, gli animali sono molto presenti nei racconti gialli.



PECCIOLI — Cosa infatti può essere più utile del fiuto di un cane per risolvere un crimine? Ma anche gatti e furetti non sono da meno se coinvolti in casi di omicidio e persino i pappagalli possono risolvere intricati misteri!

“Uno zoo di racconti per conoscere il volto bestiale del giallo”, ovvero undici prove di scrittura di famosi autori, per chi ama gli animali e il genere giallo, sono raccolti in Animali in giallo (Einaudi, 2015). Patricia Highsmith preferisce le capre, Ellery Queen ha una passione per i gatti, Arthur Conan Doyle adora i cavalli e Raymond Chandler i pesci rossi. Edgar Allan Poe si concentra su un insospettabile orango, mentre Agatha Christie ci fa capire quanto i delitti bestiali possano portare alla follia. Undici grandi scrittori. Undici insoliti personaggi per altrettante storie che ci mostrano il lato più oscuro e arguto degli animali.

Sonia Sacrato pubblica La mossa del gatto (Newton Compton, 2021), il suo romanzo d’esordio. Si tratta di un giallo classico e intenso, che si legge con piacere. Narra la storia di Cloe, una giovane insegnante di storia dell’arte, provvisoriamente nelle Langhe, fidanzata con Sandro. Lei è una ragazza che vive in simbiosi con il suo gatto persiano di nome Pablo, spesso insicura di sé e cinica, come un’adolescente spaventata dal mondo. Muore la nonna materna Clotilde e Cloe è costretta ad accompagnare la madre a Vas, un piccolo paese, per svuotarne la casa. La ragazza mal sopporta questa incombenza, troppi ricordi d’infanzia, spesso dolorosi, la riportano indietro nel tempo. Durante le operazioni di sgombero trovano in soffitta una scatola di latta che conteneva le pastiglie Leone, con un fazzoletto bellamente ricamato con una roncola macchiata di quello che pare essere sangue. Da qui si dipana una storia ricca di intrighi e mistero, che ci riporta indietro nel tempo, all’affondamento dell’Andrea Doria e al disastro della miniera di Marcinelle. “Una tragedia velata di un’omertà trafitta da pettegolezzi che non trovano fondamento se non in sbiaditi ricordi di chiacchiere di paese, che a sua volta va a intersecarsi con un evento drammatico e spaventoso come l’esplosione di Marcinelle”. Cloe è sempre aiutata nelle ricerche dal fiuto infallibile del suo gatto Pablo, pronto a soccorrere la padrona in difficoltà... “Mi lascio cadere sul divano. Pablo sussulta e mi guarda stringendo gli occhi verdi con l’espressione da te possino, imparata durante l’anno alla Garbatella…”. Oppure: “Alzo gli occhi su Pablo. Ha la tipica espressione da: “Tocca sempre a me risolvere le rogne, eh?” Lo detesto quando fa il supponente, ma hanno ragione lui e Alberto Angela: se non ci mettesse lo zampino al momento giusto, non avremmo trovato le foto prima e la lettera ora. Sandro me la sfila dalle mani, la rilegge. -Allora questo è il movente. Dice”. Il libro ci offre una bellissima lettura, da gustare con interesse.

“Poi li vedi in azione, che spaccano la testa a un poveraccio solo per uno sguardo di troppo, gli rompono le ossa e gli portano via pure la catenina della comunione. E allora non c’è più niente da ridere. Bestie feroci, perros locos, cani del barrio. Pura razza bastarda”. Così parla Gianni Biondillo nel suo romanzo poliziesco intitolato appunto I cani del barrio (Guanda, 2022). In un bosco fuori città un furgone scarica un uomo imbavagliato. Due energumeni dal volto coperto riempiono di botte il malcapitato, poi lo legano a un albero e ciò è chiaramente un'esecuzione. Ma il posto non è totalmente isolato, stava passando di là per caso un cacciatore che riesce in qualche modo a far fuggire i criminali e a chiamare le forze dell'ordine. L'uomo che ha rischiato la morte è un pezzo grosso. Un imprenditore “etico”, molto corteggiato dalla politica, che ha costruito la sua fortuna combattendo mafie e malaffare. Chi lo voleva uccidere? Il problema è che lui non lo sa. O forse non lo vuole dire. Con la solita accidia che lo contraddistingue, l’ispettore Ferraro – obbligato da Augusto Lanza, il suo superiore – si trova a indagare su un caso che lo condurrà al centro della Milano da bere, anche se è un altro il mistero che lo appassiona: una donna di origini sudamericane ha denunciato la scomparsa del figlio adolescente. Si sospettano affiliazioni a bande di latinos, gente che va in giro a marcare il territorio con la violenza, armata di machete. Ferraro seguirà così una doppia indagine, come sempre aiutato dai colleghi e dai consigli della figlia Giulia, che gli fa da traghettatrice nel mondo disilluso dei ragazzi di questa generazione.

È una notte d'estate del 1988 e a Torino si verifica un evento inspiegabile: il ponte Vittorio Emanuele I è completamente invaso da colonie di ragni, con estese ragnatele sul parapetto che porta al santuario della Grande Madre. Quasi un prodigio, che attirerà decine di curiosi. Intanto il sostituto procuratore Francesco Scalviati si trova dalle parti del Pian del Lot, sulla scena di un crimine: una coppia di fidanzati uccisi in macchina in un luogo solitario. È il terzo, feroce omicidio che sembra imputabile alla stessa mano. Un caso cruciale e insidioso per il magistrato, in un momento particolarmente delicato della sua vita, visto che sta per diventare padre. E l’omicida seriale colpisce ancora… Questa la trama de La stagione dei ragni (Giunti, 2021) della scrittrice Barbara Baraldi.

Cosa hanno dunque a che vedere gli animali con opere tipicamente composte da trame intriganti, misteri da scoprire ed enigmi da risolvere? Semplice, sono parte del dilemma stesso. Ed è proprio sul binomio uomo-animale, che prendono vita e si fondano i testi dei romanzi o dei racconti gialli. Esseri spaventosi e nemici oppure fedeli aiutanti dell’uomo. Ecco gli animali. Sta a noi interpretarne il significato: “Il cane! Il cane! Lei aveva l’intera storia tra le mani. Se solo avesse prestato la giusta attenzione al cane…” (Gilbert K. Chesterton, L’oracolo del cane).

A cura dello Staff della Biblioteca Fonte Mazzola di Peccioli

CONSIGLI DI LETTURA

Perché proprio il giallo a Fonte Mazzola?

Tutto è iniziato nel 2016 con Parole Guardate, il nostro Festival del giallo. Un progetto di contaminazione tra teatro, letteratura e scrittura, per adulti e bambini.

La particolarità del progetto Parole Guardate è stata quella di incentrare le sue attività e gli eventi sulle opere di un unico scrittore: negli anni sono stati protagonisti grandi e prolifici autori come Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Marilù Oliva, Giampaolo Simi, Piergiorgio Pulixi, penne che hanno riscosso molto successo e affetto da parte del pubblico.

La Biblioteca Comunale e Archivio Fonte Mazzola, con i suoi 400 metri quadri di ampiezza e una collocazione spettacolare sul limitare della campagna pecciolese, è stata inaugurata il 26 gennaio 2019. Qui puoi trovare una sezione dedicata al giallo italiano e straniero (americano, inglese, nord-europeo, francese…) e un patrimonio librario composto da ottomila volumi, la preziosa collezione del prof. Arnaldo Nesti, consistente in altri novemila volumi e la donazione del Prof. De Santi, composta da altri mille libri, rari e di pregio, monografici sul cinema.

Tutti gli spazi sono utilizzabili in assenza dell’operatore bibliotecario ogni giorno dalle h. 8 alle 24 (compresi la domenica e i giorni festivi), tramite un codice personale di accesso. L’iniziativa, unica sul territorio della Valdera, è il fiore all’occhiello della nostra Biblioteca e permette a numerosi studenti e utenti di frequentare in libertà, ma con assoluto rispetto, le sale a disposizione.

Qui troverai una Biblioteca dei Ragazzi con un’ampia varietà di letture dedicate in una luminosa sala, rivolta verso l’Anfiteatro Fonte Mazzola; lo Speaker’s corner, l’angolino del parlato, la nuovissima attività proposta agli utenti dai 6-14 anni in cui un nostro operatore esperto sarà a disposizione per conversare in lingua inglese. Per la fascia di età 8-12 è stato organizzato un circolo di piccoli lettori, dal titolo Dieci piccoli detective: incontri mensili dedicati alla lettura e dinamiche dei romanzi gialli.

Tante le attività della Biblioteca gli incontri del Circolo dei Lettori, il corso di scrittura dal titolo: Storia a tinte gialle, un rinnovamento del Progetto Parole Guardate che si è incentrato sul giallo storico, in dieci appuntamenti che si sono tenuti da novembre a febbraio. Sono stati pubblicati su Quinewsvaldera i racconti ideati dai partecipanti al corso di scrittura tenuto da Andrea Marchetti. Dei benefits sono dedicati ai nostri studenti e ai nuovi iscritti: ad esempio, chi è in possesso del codice di ingresso della Biblioteca ha potuto partecipare a Studiare senza stress, tre incontri dedicati al potenziamento della memoria e il miglioramento dei metodi di studio, tenuti dal docente Stefano Intini.

Per celebrare l’importanza della lettura come conoscenza e crescita personale, abbiamo avviato Librarsi, un’iniziativa condotta dalla psicologa e psicoterapeuta Rachele Bindi, legata alla Libroterapia, un metodo che parte dalla lettura, per promuovere il benessere psicologico e la crescita personale di ciascuno. Nell’ambito del maggio dei libri, la Biblioteca ha ospitato un laboratorio di lettura ad alta voce a cura di Vania Castelfranchi e Marco Zapparoli dal titolo Poesia in voce.

Seguiteci a settembre, stiamo preparando per voi delle nuove iniziative!


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