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Crozza-Calenda col cartonato di Churchill: «Non sono epico io?»
Crozza-Calenda col cartonato di Churchill: «Non sono epico io?»

GIALLO Mazzola giovedì 14 settembre 2023 ore 08:00

The dark side

Il buio, la notte rappresentano la nostra parte oscura. In ognuno di noi c’è una zona d’ombra dove coesistono tutti gli aspetti contrastanti, spaventosi, ambigui o segreti, ma soprattutto con un potenziale dirompente. Tutto ciò che è conservato in questa parte buia appartiene all’irrazionale e all’inconscio, luoghi ben più forti della ragione.



PECCIOLI — “Menti continuamente a te stessa, cerchi di convincerti che quello che hai vissuto non ti ha cambiata per sempre. Vorresti essere Aurora che rende orgoglioso il suo papà, ma sei soltanto Aurora che vaga nell’oscurità”. Aurora Scalviati era la migliore, fino al giorno di quel conflitto a fuoco, quando un proiettile ha raggiunto la sua testa. Da allora, la più brava profiler della polizia italiana soffre di un disturbo bipolare che cerca di dominare attraverso i farmaci e le sedute di una terapia clandestina: l'elettroshock. 

Così Barbara Baraldi presenta la sua protagonista nel suo thriller Aurora nel buio (Giunti, 2017). Appena arrivata a Sparvara, in Emilia-Romagna, Aurora si imbatte di nuovo in un efferato omicidio. Il corpo di una donna viene ritrovato in una posizione assolutamente innaturale, i chiodi conficcati nel corpo… e una strana scritta compare sul muro: “Tu non farai alcun male”. Per la poliziotta non ci sono dubbi, si tratta di un serial killer. Comincia così la corsa di Aurora contro il tempo, deve trovare Aprile, la figlia della donna. È convinta che l’assassino stia lasciando delle tracce per essere trovato e per farle salvare la bambina spaventata. Ma nessuno, tranne il collega Bruno, le crede. Oltre a lottare con l’inesorabile scorrere del tempo dovrà lottare contro i superiori che non la ritengono idonea, per il suo passato e per gli attuali problemi, a condurre le indagini. Presto Aurora capirà di dover agire al di fuori delle regole, perché solo fidandosi del proprio intuito potrà dissipare la coltre di nebbia che avvolge ogni cosa. Solo affrontando i demoni della propria mente potrà salvare la piccola Aprile ed evitare nuove morti...

Mirko Zilahi, ne La forma del buio (Longanesi, 2017) scrive riguardo all’assassino da lui creato: “La prima volta era successo di notte. Quella notte in convento, quando aveva fatto a pezzi il corpo del confratello. Era rimasto a osservarlo pervaso da una grande tristezza. Perché lo aveva fatto? Il corpo di quel poveretto non aveva più una forma umana”. La capitale Roma, personificata nel romanzo, è in balia di un omicida, un serial killer che sa come dare forma al buio. Dalle tenebre, costituite di follia e terrore, prende vita il rito dell’uccisione. Le visioni assassine si tramutano in realtà nei luoghi più sconosciuti ma pieni di bellezza della città, perché è una strana forma di arte plastica quella che il killer insegue. Lui si trasforma e trasfigura le sue vittime in opere ispirate alla mitologia classica: il Laocoonte, la Sirena, il Minotauro… Mentre nuove “opere” di quello che la stampa ha già ribattezzato “lo Scultore” appaiono sui palcoscenici più disparati, dalla Galleria Borghese all’oscura, incantata Casina delle Civette a villa Torlonia, dallo zoo abbandonato all’intrico dell’antica rete fognaria romana. Il miglior profiler di Roma, il commissario Enrico Mancini, viene richiamato in servizio e messo di fronte a quella che ben presto si dimostra la sfida più terribile e complicata oltre che della sua carriera, anche della sua stessa vita.

“Dormire no, però. Dormire è impossibile. C’è troppo buio per dormire. Per tenere lontani i brutti sogni, c’è troppo buio”.

Con Buio. Per i bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2013) Maurizio de Giovanni dona al lettore un romanzo di grande intensità. Ha per oggetto una doppia indagine: se per un verso vediamo impegnati l’Ispettore Lojacono e l’agente Alex Di Nardo nella risoluzione di un atipico furto in appartamento, dall’altro, la squadra composta in prima linea da Romano e Aragona, è impegnata nel ritrovamento di Edoardo Cerchia, detto Dodo, dieci anni, rapito durante una gita al museo con la scuola.

E’ una corsa contro il tempo quella dei Bastardi, un’azione che tocca entrambi i fatti. Quello del furto perché quel che si cela dietro al reato è molto più di quello che ci si potrebbe aspettare, e quello del rapimento a scopo di estorsione perché ogni attimo che passa fa sì che le speranze di ritrovare il bambino si affievoliscano.

In questo contesto viene introdotta e descritta Napoli, elemento imprescindibile nelle opere dello scrittore. La città è analizzata nella sua storia, nelle sue abitudini, nelle sue crisi, nei suoi tormenti, nelle sue sventure. Ma mai con uno sguardo giudice, bensì con occhio interrogativo. Perché in contrasto con questa luce di Napoli, con questa spavalda allegria che si è soliti attribuirle, esiste anche il buio. Ed è nell’oscurità che si attuano i delitti e i crimini di ogni genere, anche i più efferati.

Il buio, dunque, ci accompagna in molte situazioni della nostra vita, a volte è fonte di piacere, altre volte ci spaventa terribilmente. Il lato oscuro di ognuno di noi. È l’armadio con gli scheletri, il nostro luogo segreto difficilmente esplorabile. La nostra notte, la parte che vogliamo nascondere, non vogliamo mostrare, perché racchiude le nostre ferite, i traumi, i fatti più angosciosi, spaventosi ma anche, piacevoli, seducenti e incantevoli. È fonte d’inquietudine o forse di un’enorme bellezza.

A cura dello Staff della Biblioteca Fonte Mazzola di Peccioli

CONSIGLI DI LETTURA:

Perché proprio il giallo a Fonte Mazzola?

Tutto è iniziato nel 2016 con Parole Guardate, il nostro Festival del giallo. Un progetto di contaminazione tra teatro, letteratura e scrittura, per adulti e bambini.

La particolarità del progetto Parole Guardate è stata quella di incentrare le sue attività e gli eventi sulle opere di un unico scrittore: negli anni sono stati protagonisti grandi e prolifici autori come Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Marilù Oliva, Giampaolo Simi, Piergiorgio Pulixi, penne che hanno riscosso molto successo e affetto da parte del pubblico.

La Biblioteca Comunale e Archivio Fonte Mazzola, con i suoi 400 metri quadri di ampiezza e una collocazione spettacolare sul limitare della campagna pecciolese, è stata inaugurata il 26 gennaio 2019. Qui puoi trovare una sezione dedicata al giallo italiano e straniero (americano, inglese, nord-europeo, francese…) e un patrimonio librario composto da ottomila volumi, la preziosa collezione del prof. Arnaldo Nesti, consistente in altri novemila volumi e la donazione del Prof. De Santi, composta da altri mille libri, rari e di pregio, monografici sul cinema.

Tutti gli spazi sono utilizzabili in assenza dell’operatore bibliotecario ogni giorno dalle h. 8 alle 24 (compresi la domenica e i giorni festivi), tramite un codice personale di accesso. L’iniziativa, unica sul territorio della Valdera, è il fiore all’occhiello della nostra Biblioteca e permette a numerosi studenti e utenti di frequentare in libertà, ma con assoluto rispetto, le sale a disposizione.

Qui troverai una Biblioteca dei Ragazzi con un’ampia varietà di letture dedicate in una luminosa sala, rivolta verso l’Anfiteatro Fonte Mazzola; lo Speaker’s corner, l’angolino del parlato, la nuovissima attività proposta agli utenti dai 6-14 anni in cui un nostro operatore esperto sarà a disposizione per conversare in lingua inglese. Per la fascia di età 8-12 è stato organizzato un circolo di piccoli lettori, dal titolo Dieci piccoli detective: incontri mensili dedicati alla lettura e dinamiche dei romanzi gialli.

Tante le attività della Biblioteca gli incontri del Circolo dei Lettori, il corso di scrittura dal titolo: Storia a tinte gialle, un rinnovamento del Progetto Parole Guardate che si è incentrato sul giallo storico, in dieci appuntamenti che si sono tenuti da novembre a febbraio. Sono stati pubblicati su Quinewsvaldera i racconti ideati dai partecipanti al corso di scrittura tenuto da Andrea Marchetti. Dei benefits sono dedicati ai nostri studenti e ai nuovi iscritti: ad esempio, chi è in possesso del codice di ingresso della Biblioteca ha potuto partecipare a Studiare senza stress, tre incontri dedicati al potenziamento della memoria e il miglioramento dei metodi di studio, tenuti dal docente Stefano Intini.

Per celebrare l’importanza della lettura come conoscenza e crescita personale, abbiamo avviato Librarsi, un’iniziativa condotta dalla psicologa e psicoterapeuta Rachele Bindi, legata alla Libroterapia, un metodo che parte dalla lettura, per promuovere il benessere psicologico e la crescita personale di ciascuno. Nell’ambito del maggio dei libri, la Biblioteca ha ospitato un laboratorio di lettura ad alta voce a cura di Vania Castelfranchi e Marco Zapparoli dal titolo Poesia in voce.

La scuola non è ancora iniziata, ma stiamo già preparando un incontro con l’autore! Alessandro Pasquinucci la prossima settimana parlerà ai nostri ragazzi del genere “thriller” e presenterà loro il suo romanzo “Alive”.


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