Cronaca giovedì 03 aprile 2014 ore 18:12
Zavanella: "Basta con i grandi progetti come la Tav, fateci lavorare nel nostro territorio"

Il presidente della Cna di Pisa attacca la politica, la burocrazia e il sistema bancario
PROVINCIA DI PISA — Caschi gialli, bandiere bianche con il logo della Cna, imprenditori edili e lavoratori del settore, mezzi da lavoro, tra cui le grandi ruspe dei cantieri e camion. Tutti sui Lungarni per gridare a Pisa e tutta Italia il loro disagio, le loro difficoltà e il loro disappunto per un Paese dove il lavoro degli artigiani della Cna, in particolare di quelli dell'edilizia, ogni giorno viene strangolato dalla burocrazia, da un sistema del credito che non fa più credito, da tasse e da un politica spesso bizantina e lenta. A sfilare nel corteo della manifestazione pisana, la prima manifestazione della Cna provinciale in Italia con loro c'era in testa al corteo il presidente della Cna provinciale di Pisa Andrea Zavanella che racconta le principali difficoltà del settore.
Quale
è la situazione della imprese iscritte alla Cna in provincia di
Pisa?
“Il
fatturato nell'ultimo anno è diminuito del 22 per cento. Al crollo
del mercato privato, in provincia di Pisa abbiamo un vasto patrimonio
immobiliare invenduto, case nuove che non riescono ad essere vendute
a causa della banche che non danno finanziamenti, non è seguita una
risposta dall'edilizia pubblica completamente boccata dal patto di
stabilità. E poi la burocrazia come si fa a fare una legge dove si
dice che bisogna pagare a 30 giorni i fornitori, come impone la Comunità Europea, se poi lo Stato è il primo a non pagare?”
Cosa
dice alla politica?
“Di
parla di Tav, di grandi opere, di ponti di grandi infrastrutture e
poi non si riesce a fare i lavori più banali come le strade i
marciapiedi, le scuole che a noi darebbero da vivere e al paese
servizi migliori. Questo in un paese civile non è possibile”.
Quali
sono i principali problemi che affrontate quotidianamente?
“Le tasse - risponde Zavanella deciso -. Le nostre imprese pagano
troppe tasse. Basti pensare ai rifiuti, noi paghiamo lo smaltimento
straordinario come imprese soprattutto in alcuni settori e poi
dobbiamo ripagare la tasse per i rifiuti ordinari. Poi la burocrazia: per avere un durc bisogna attendere mesi in pratica l'imprenditore ha
pagato, ma lo Stato non riesce a saperlo perché i tuoi pagamenti si
perdono nella burocrazia”.
Cosa
avete chiesto con la manifestazione di Pisa?
“Noi
rivendichiamo maggiore accesso al credito per chi deve acquistare una casa. Una maggiore accessibilità agli appalti pubblici. Gli enti
devono spacchettare le gare d'appalto ed evitare i global service e
la gare a ribasso d'asta che poi favoriscono solo i grossi gruppi e
le imprese spesso con posizioni non trasparenti in odore di malavita.
Da anni chiediamo agli enti di fare un piano di interventi che rimetta
in moto l'economia attraverso la relazione di opere veramente
utili per i cittadini e che a noi darebbero lavoro”.
Quale
è la saturazione occupazionale del settore edile?
“Noi
come Cna abbiamo visto in tre anni diminuire il giro d'affari
della imprese del 50 per cento, mentre le ditte hanno licenziato solo il 15 per cento dei lavoratori. Questo vuole dire che si sta erodendo le riserve della
risorse delle aziende. Cosa dobbiamo fare di più?"
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