Politica giovedì 02 dicembre 2021 ore 08:00
Rimpasto, terme e rifiuti, è strappo

I comunisti all'attacco del sindaco dopo la rimozione di Marianna Bosco dalla carica di vice. Tra i temi caldi la privatizzazione delle terme
CASCIANA TERME LARI — Volano gli stracci dopo il rimpasto in Giunta deciso dal sindaco Mirko Terreni, che ha ritirato le deleghe alla sua vice Marianna Bosco e ha riassegnato alcuni compiti ai suoi assessori. A scagliarsi proprio contro il primo cittadino sono i Comunisti per Casciana Terme.
"Mossa elettoralistica a caccia di voti, quella fatta dal sindaco Terreni: ha dato la delega ai Lavori pubblici che aveva Marianna Bosco al suo uomo più fidato, Matteo Cartacci. Dunque, fino a qui, niente di innovativo - hanno fatto sapere - facciamo gli auguri di buon lavoro alla nuova assessora Elisa Di Graziano, alla quale è stata affidato una bella rogna, le Politiche per lo sviluppo del sistema termale, che il sindaco vorrebbe di fatto privatizzare e che è stato uno dei punti di rottura politica con il gruppo "Per una svolta in Comune" che ne rivendicava il carattere totalmente pubblico".
"Il sindaco Terreni è perfettamente in linea con l'essenza politica del suo partito, cioè quella di privatizzare tutto. Noi, caparbiamente, continuiamo a sostenere che quando tutto sarà privato, i cittadini saranno davvero privati di tutto - hanno continuato - facciamo gli auguri di buon lavoro anche al nuovo assessore Luca Pennini, che ha preso il posto di Bosco al quale è stata affidata fra le altre, la delega alla Cura del territorio e dell'ambiente, delega anche questa molto complessa, perché in questi anni la cura e la manutenzione del territorio è stata completamente abbandonata, il territorio dell'intera Valdera è ormai un territorio scelto come pattumiera dei rifiuti di mezza Toscana".
"Ma non solo: a pochissimi chilometri dal nostro Comune si vuol riaprire una discarica, quella della Grillaia, dove, grazie a una autorizzazione della Regione Toscana, vogliono sotterrare 270mila metri cubi di amianto, un vero killer silenzioso per la salute dei cittadini e le cui conseguenze ricadranno anche sul nostro territorio - hanno concluso - se a ciò aggiungiamo che nei campi e sotto l'asfalto delle nostre strade sono stati sepolti i fanghi velenosi delle concerie di Santa Croce sull'Arno, c'è poco da stare allegri".
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