Attualità mercoledì 11 febbraio 2015 ore 08:30
La sala operatoria robotica è made in Valdera

Tutti gli strumenti, collegati informaticamente tra loro, sono stati realizzati con il contributo dell’istituto di biorobotica di Pontedera
PONTEDERA — Si chiama Opera ed la sala operatoria nata dalle menti ricercatrici dell’istituto di biorobotica di Pontedera e delle università di Pisa e Firenze, insieme a un gruppo di aziende toscane cofinanziati dalla Regione.
Le componenti della sala operatoria, presentata a Villa La Quiete a Firenze, comunicato tutte fra loro unendo robotica, domotica e informatica per svolgere al meglio l’operazione chirurgica prevista in quel momento. Anche le persone che entrano vengono identificate e controllate per garantire la sicurezza. I chirurghi, mentre operano, hanno a disposizione in tempo reale la cartella clinica del paziente e sono collegati con gli studenti di medicina nell’aula didattica.
Un prototipo del progetto è stato installato all’ospedale di Careggi, dove rimarrà a disposizione della struttura per almeno tre anni.
L’istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna è il responsabile della progettazione, dello sviluppo e dell’integrazione dei sistemi robotici. L’azienda pisana Td Group ha curato la parte informatica che collega i macchinari. La Robot System Automation di Perignano realizzato altri sistemi di automazione e interazione fra il personale medico e la sala operatoria, pur mantenendo le condizioni di sterilità del luogo. Pontederese infine, è anche Paolo Tacchi, uno dei promotori del progetto e responsabile della ditta capofila Emac.
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