Attualità sabato 14 ottobre 2023 ore 11:03
Discarica Legoli, "La misura è colma per la Valdera"
Legambiente e Movimento TAT con il sindaco Gherardini hanno ribadito la contrarietà ai progetti di Belvedere: "Quale sviluppo per il territorio?"
PALAIA — Il messaggio, da parte non solo degli attivisti e dei volontari del Movimento Tutela Ambiente e Territorio di Montefoscoli e di Legambiente, ma anche dell'amministrazione comunale di Palaia, è chiaro: basta alle discariche in Valdera.
La polemica, ormai, è più che nota: il doppio progetto di Belvedere Spa, società che si occupa della discarica di Legoli, e che prevede l'ampliamento della stessa e la realizzazione di un impianto di ossicombustione per la chiusura del ciclo dei rifiuti, ha spaccato il fronte politico.
Infatti, alla diatriba tra Palaia e Belvedere, in realtà in corso da anni, si è aggiunta anche la famosa lettera dei 10 sindaci del Partito Democratico, che sono accorsi in sostegno di Marco Gherardini, sindaco palaiese. Quindi, se non bastasse, il caos interno alla direzione provinciale dei dem, in parte riguardante proprio la gestione dei rifiuti in Valdera.
Una rottura che, comunque, è rimasta a margine dell'incontro tenutosi proprio a Montefoscoli. "La nostra comunità, tra le tante criticità, è preoccupata soprattutto dai cattivi odori che arrivano dalla discarica: le prime segnalazioni ad Arpat risalgono addirittura al 2014 - ha spiegato Andrea Calloni del Movimento TAT - nelle nostre osservazioni abbiamo chiesto alla Regione di fare dei controlli, anche sull'impatto del traffico sulla viabilità. È stato calcolato che servirebbero 90mila mezzi per far fronte all'ampliamento richiesto, da oltre 4 milioni di metri cubici".
"Occorre inserire la Valutazione di impatto sanitario per il progetto di ampliamento - ha aggiunto Alberto Castellani di Legambiente - non è obbligatoria, certo, ma non è neppure vietata: la discarica è nata anni fa e ha già ottenuto due ampliamenti, nel 2004 e nel 2012. L'ulteriore estensione, che porterebbe al fine vita nel 2096, non può non essere sottoposta a un controllo per la salute pubblica".
All'iniziativa, comunque, ha preso parte anche Gherardini, che ha tenuto a ribadire la posizione della sua amministrazione, che si è dichiarata contraria ai due progetti. "La Regione ci ha interpellato e, come già fatto nello scorso anno per la prima richiesta di ampliamento, abbiamo espresso la nostra opinione - ha spiegato - la nuova richiesta, secondo noi, non si discosta troppo nella sostanza, riducendo di solo il 20% il totale. La formula con cui la Regione ha bocciato la prima richiesta crediamo che sia valida anche per quest'altra".
"Ci è stato detto che ci siamo occupati di temi che non sono di nostra competenza - ha proseguito - non la vedo così: ciò che chiediamo a Belvedere è l'opportunità di un confronto, ma nel tempo ho registrato la mancanza di volontà di avere un dialogo. Anche sull'ossicombustione, ci sono sperimentazioni in corso in Puglia che non stanno dando i frutti sperati: sono più che d'accordo sulla necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti, ma la tecnologia dev'essere adeguata".
"La questione di fondo, alla fine, è una - ha concluso Gherardini - che tipo di sviluppo vogliamo dare alla Valdera? Da parte nostra vorremmo accrescere la sostenibilità, ma credo che il territorio abbia raggiunto il limite della pressione impiantistica".
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