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Attualità sabato 12 luglio 2025 ore 19:00

Animali preistorici tra i Giganti di Legoli

Le due grandi sculture rappresentano due elefanti preistorici. La pecciolese Naturaliter dà “nuova vita” a due mastodonti



PECCIOLI — Due nuove grandi sculture sono state installate al Triangolo Verde di Legoli.

Si tratta della riproduzione di due mammut, due mastodonti che superavano i 4 metri di altezza e in alcuni casi i 6 metri di lunghezza e che hanno prosperato, tra 2,6 milioni di anni fa e 70mila anni fa, in tutta Italia. Andando a prediligere il Valdarno fino a pascolare, coprendo distanze di centinaia di chilometri, anche nel cuore della Valdera

Le due grandi sculture, progettate e costruite dalla pecciolese Naturaliter su iniziativa di Belvedere Spa, sono state inaugurate oggi, precedendo l'avvio dell’Ayura Festival.

"La scelta di far nascere, o rinascere se preferite, due “creature” così antiche è importante e va nella linea narrativa di un impianto di smaltimento e trattamento rifiuti che è anche simbolo di rigenerazione – spiega il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni -. Fino a ora quest’idea di rinascita era rappresentata dalle sculture umane dei Giganti 'Presenze', due proprio all’interno dell’impianto. Con gli animali preistorici il Sistema Peccioli riesce a dare anche ai rifiuti stessi un’idea di circolarità, mostrando come quel passato così lontano si vada a riunire e fondere al mondo di oggi. Abbiamo previsto un allestimento scenico di grande impatto al pari di quello dei Giganti che ormai moltissime persone conoscono. La scelta di Naturaliter, ovviamente, è stata fatta proprio per l’esperienza che questa azienda ha nel settore degli allestimenti museali, visto che i due elefanti preistorici hanno anche un grande valore scientifico. E li abbiamo scelti anche perché sono una realtà di Peccioli che questa volta ha messo a disposizione la sua esperienza trentennale nel settore della tassidermia e delle esposizioni culturali combinando arte, scienza e tecnica".

Ecco i nuovi giganti di Peccioli

Le due nuove sculture inaugurate ufficialmente il 12 luglio si trovano su un pendio che offre una visuale dall’alto su tutto l’impianto di smaltimento e trattamento rifiuti di Legoli e sono facilmente raggiungibili dai visitatori che hanno accesso al Triangolo Verde. 

Con queste due opere Naturaliter ha dato “nuova vita” a due animali preistorici:

Elefante antico (Palaeoloxodon antiquus)

Si tratta della scultura di uno dei più grandi proboscidati vissuti nel Valdarno da 550.000 a 70.000 anni fa, nel Pleistocene. La scultura è in parte interrata, a simboleggiare l’idea di rinascita e rigenerazione. Questo animale era un enorme elefante alto oltre 4 metri alla spalla.

Aveva zanne dritte che, negli esemplari adulti, potevano raggiungere i 4 metri. Il doppio di alcuni elefanti attuali. Aveva gambe lunghe e un cranio con fronte molto sporgente.

Attraversava in branchi vasti territori con foreste o praterie ricche di macchie, questo per trovare sempre nuovo nutrimento. Zanne e denti, più resistenti di altre ossa, formano la maggior parte dei ritrovamenti avvenuti in tutto il Valdarno e in altre zone della Toscana non lontano da Peccioli.

Elefante meridionale (Mammuthus meridionalis)

Facilmente riconoscibile, tra le due sculture presenti al Triangolo Verde, perché è l’opera completamente fuori dal terreno. La copia di un esemplare vissuto nel Valdarno da 2,6 milioni e 600mila anni fa, Nel Pleistocene inferiore-medio.

Il ritrovamento dei suoi fossili è avvenuto in tutto il Valdarno. Le dimensioni di questo esemplare erano notevoli anche rispetto alla specie attuale di elefante. Gli esemplari adulti superavano i 4 metri di altezza e 6 metri di lunghezza e il peso era di circa 11 tonnellate. Il doppio di un elefante asiatico. L’aspetto era simile a quello degli elefanti attualmente viventi, fatta eccezione per le zanne: più lunghe e con una diversa inclinazione del dorso.


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