FdI, "La villetta poteva essere sanata"

Secondo la sezione, nuove basi giuridiche avrebbero permesso di districare i nodi del contenzioso: "I Comuni dovrebbero stare vicini ai cittadini"

PONSACCO — La disputa legale attorno alla villetta della famiglia Cerretini, costruita in Val di Cava, continua a tenere banco anche in ambito pubblico.

"Siamo tutti consapevoli delle ragioni del diritto e delle conclusioni alle quali sono arrivati i giudici - hanno scritto dalla sezione ponsacchina di Fratelli d'Italia - le sentenze, che si sono succedute negli ultimi anni a partire dal 2020 dopo quella del Consiglio di Stato, che ha stabilito la demolizione dell’immobile, hanno ribadito la medesima posizione senza dare alcun spiraglio alle speranze della famiglia".

Come specificato da Fratelli d'Italia, tra i principali indiziati per le responsabilità del risarcimento per i Cerretini ci sarebbe proprio il Comune. "Dovrebbe sborsare centinaia di migliaia di euro nel caso di un giudizio sfavorevole e che non sembra aver dato fondo a tutte le possibili azioni per difendere le ragioni dei propri concittadini - hanno spiegato - sindaca e maggioranza, tranne una formale interrogazione di alcuni parlamentari del Partito Democratico ad alcuni ministri del Governo, non si sono certo distinti per attivismo, né hanno smosso le coscienze su una situazione, che è diventata l’emblema della distanza siderale tra Pubblica Amministrazione e cittadino".

"Noi le carte le abbiamo lette e anche molto bene e non riusciamo a dare spiegazione ad alcuni episodi che si sono verificati dopo che la famiglia ha fatto l’ennesimo tentativo per difendere l'immobile - hanno aggiunto - non riusciamo a capire come lo scorso 2 Gennaio, Paola Cerretini abbia presentato un’istanza di sanatoria sulla base di nuovi e diversi presupposti, che sono stati accertati dai legali della famiglia e che individuano una chiara e lineare via d’uscita: in breve, la casa poteva essere costruita in quanto frutto del trasferimento di volumi interni all’area di pregio e senza sottostare a vincolo paesaggistico".

"Eppure, questa alternativa, che neppure i tecnici del Comune o degli altri enti coinvolti hanno mai citato o impiegato, adesso non viene neppure tenuta in considerazione - hanno proseguito - il Comune, invece, si affretta a respingere l’istanza di sanatoria, ripetendo il senso delle ultime sentenze e non considerando la nuova base giuridica e accelerando così il percorso verso la demolizione".

Inoltre, tale diniego, come riportato da Fratelli d'Italia, è stato firmato dal segretario comunale, anziché dal responsabile del settore Urbanistica ed Edilizia privata. "Non era ancora in carica dopo che era stato selezionato con una procedura terminata nella seconda metà di Aprile - hanno specificato - nel frattempo i legali della famiglia hanno depositato una memoria con le nuove conclusioni giuridiche, mentre il nuovo responsabile è diventato operativo dal 16 Giugno. C’erano quindi i tempi e i modi perché si potesse attendere l’entrata in campo di una figura tecnica specializzata: perché la sindaca non ha nominato prima il nuovo responsabile?".

"Continueremo a sostenere la lotta per la famiglia Cerretini - hanno concluso - la giustizia dovrebbe garantire la possibilità di riaprire casi complessi come questo alla luce di nuovi elementi e i Comuni, che si dicono vicini ai cittadini, non dovrebbero avere paura di lottare con loro".

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