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Attualità mercoledì 14 agosto 2024 ore 15:00
80 anni dopo, il ricordo di don Libero Raglianti
Parroco a Pontedera negli anni Trenta, fu arrestato dai tedeschi, che lo fucilarono. Saragat gli conferì la medaglia al Merito civile
PONTEDERA — A pochi giorni dalle commemorazioni per gli 80 anni della strage di Sant'Anna di Stazzema, il Comune di Pontedera ricorda anche la figura di don Libero Raglianti, sacerdote nato a Cenaia che, alla fine degli anni Trenta, fu parroco a Pontedera.
Il 13 Agosto 1944, il giorno successivo all'eccidio di Sant'Anna, il sacerdote fu arrestato dai soldati tedeschi assieme a una trentina di paesani, a Valdicastello, una frazione del comune di Pietrasanta dove don Raglianti aveva la reggenza della Pieve.
IL parroco, in più di un'occasione, aveva apertamente criticato il regime fascista, mentre quando il fronte arrivò in Versilia, diede accoglienza e sostegno a migliaia di sfollati.
Subito separato dagli altri prigionieri venne trasportato alle scuole di Nozzano, sede del Tribunale militare tedesco. Per 16 giorni don Libero fu sottoposto a interrogatori e a torture d'ogni tipo, per venir poi fucilato a Laiano di Filettole.
Don Raglianti, su concessione del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, ricevette poi la medaglia d'oro al Merito civile alla memoria. La sua figura e la sua opera sono ricostruite nel libro Un prete tra guerra e Resistenza (Tagete Edizioni) di Gianluca Fulvetti, storico e docente all'Università di Pisa.
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