​Aspettando, con ansia, la primavera

PONTEDERA — Anche il triste Giacomo la cantò, mentre la Goggi la definì maledetta. Ma un po' tutti dicono che il tempo buono risolverà il problema, mentre il nostro Corso mostra già concreti sintomi di miglioramento

Due passi leopardiani da Il Passero Solitario.

Il primo: 

Primavera dintorno

Brilla nell'aria, e per li campi esulta,

Sì ch'a mirarla intenerisce il core.

Odi greggi belar, muggire armenti;

Gli altri augelli contenti, a gara insieme

Per lo libero ciel fan mille giri,

Pur festeggiando il lor tempo migliore.

Il secondo:

Tutta vestita a festa

La gioventù del loco

Lascia le case, e per le vie si spande;

E mira ed è mirata, e in cor s'allegra

Quarant'anni fa, invece, Loretta Goggi cantava "che fretta c'era, maledetta primavera..." mentre in questo caso la fretta è palpabile. E in queste settimane tutt'altro che allegre noi pontederesi, italiani e gente di mezzo mondo, aspettiamo con ansia la primavera perché un po' tutti dicono che ci porterà la fine dell'incubo (per molti ma non per tutti) che non vogliamo neanche citare con i suoi due nomi.

Per la verità, finora la nostra Pontedera non ha però avuto grandi problemi concreti mentre come mezzo mondo ne ha avuti parecchi sul piano della paura. Che sta cominciando però a scemare come abbiamo potuto constatare in questi ultimissimi giorni in cui il Corso, il salotto buono e punto di riferimento cittadino, è tornato ad animarsi. Mentre soltanto due attività sono state chiuse per il problema che tutti conosciamo: il Museo Piaggio meta di tanti turisti, ovviamente anche cinesi, asiatici, e di tutto il globo, e una sartoria dove fino a qualche tempo fa operava una famiglia cinese mentre ora è subentrata un'altra sarta che ha chiuso spiegando in un foglio attaccato alla saracinesca d'aver preso questa temporanea decisione "per il bene di tutti". (Per la verità, un concetto un po' amletico). 

Secondo noi, ma non vogliamo entrare in discussione con nessuno, ci mancherebbe altro, siamo di fronte a poco più o addirittura nient'altro che a un'influenza sempre portatrice di lutti, soprattutto in inverno, tra i vecchi e i malati. Ma più di questo non siamo in grado di dire mentre il nostro obiettivo e augurio è che presto arrivi la primavera.

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