Attualità venerdì 06 dicembre 2024 ore 16:00
Babb fa arte con l'ironia nella mostra del Palp
Sarcasmo, malinconia, bugia: inaugurata l'esposizione delle opere di Giorgio Dal Canto, l'altro protagonista del Natale ad Arte della città
PONTEDERA — Bombette, Righe, una sequela di Pinocchi e gli Acari, che si diffondono qua e là corrodendo i rapporti umani. Nelle sale del Palp, a partire da domani, sabato 7 Dicembre, a parlare attraverso metafore e allegorie, simbolismi e satira, è Giorgio Dal Canto, Babb, artista pontederese che dal lavoro in vetreria, nell'azienda Pasquinucci, ha raggiunto la Biennale di Venezia.
Per l'esposizione "Vita, Opere e Bugia", nell'ambito del Natale ad Arte e con il contributo della Fondazione per la Cultura Pontedera, cinque sale, una dietro l'altra, ripercorrono l'arte cittadina di un pittore che tante famiglie custodiscono sui muri della propria casa. E che, a Palazzo pretorio, assume una dimensione collettiva. "Nelle prime sale abbiamo una cinquantina di opere di Babb - ha spiegato Ilario Luperini - tutto ciò è merito perlopiù di Giuseppe Diomelli: è la sua collezione, che ci offre anche una serie di inediti e che, spostandoci da una sala all'altra, ci accompagna fino alla parte finale".
Qui, infatti, in tre stanze dal carattere immersivo, quasi teatrale, spunta non solo la Vespa decorata da Babb, con la scritta I'm a liar, "Sono un bugiardo", derivata dalla promiscuità del nome Vespa e del diminutivo Vespino, che mescola i generi e anticipa le mosse dell'arte queer, ma anche le riproduzioni dei vespisti dal collo lungo, dei Pinocchi e degli altri personaggi dell'universo di Dal Canto.
Un universo arrivato, appunto, fino alla Biennale di Venezia del 2011, con l'esposizione "La Bugia, anche gli elefanti hanno il naso lungo" e dove si sono incontrati proprio Enrico Baj e Babb. In questo suo immaginario, si parla la lingua della contrapposizione tra élite, i Bombetta, simbolo di una borghesia arrogante e supponente, e i Righe, gli omini tutti uguali del popolo, umili, comuni, ripetitivi. "Babb, per questo, si definiva anarchico - ha aggiunto Luperini - la contrapposizione, però, era soprattutto ironica, satirica, ma allo stesso tempo malinconica e pungente".
La mostra, curata dall'architetto Alberto Bartalini, resterà visitabile sino al 9 Marzo 2025, con apertura dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19, con un biglietto di 5 euro per l'ingresso. "Questa è forse l'esperienza più importante di quel percorso di attenzione e cura che abbiamo intrapreso per celebrare due artisti come Baj e Babb - ha commentato Francesco Mori, assessore alla Cultura - la nostra amministrazione intende l'arte come strumento di indagine personale: Babb lo ha fatto in modo pungente e sarcastico, attraverso metafore e allegorie, anche in modo dissacrante. Ma è anche strumento pedagogico e, per questo, siamo contenti di coinvolgere le scuole del territorio".
Per supportare la funzione educativa dell'esposizione, grazie all'impegno di Diomelli e di Michele Quirici, è stato anche realizzato un volume di oltre 360 pagine che non solo raccoglie le opere di Babb, ma ne ripercorre anche le vicende personali. "Ringrazio tutti, in special modo Diomelli, e tutti coloro che hanno partecipato - ha detto Marco Dal Canto, figlio di Giorgio - questa mostra è importante, ma io ho ancora un sogno: realizzare un museo nella vecchia scuola Curtatone, con un'ala dedicata non solo a mio padre, ma a ciò che la sua arte ha suscitato in città".
"Grazie per la capacità di dimostrare quanto questa città abbia dato ma possa continuare a dare in ambito culturale - ha concluso il sindaco Matteo Franconi -vogliamo continuare a contaminare la discussione pubblica di bellezza e arricchire il patrimonio della nostra città".
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI