Attualità giovedì 12 gennaio 2017 ore 14:43
Coltelli di plastica, Arnera replica a Forza Nuova

La cooperativa che gestisce la casa famiglia di via Colombo dove c'è stata l'aggressione una settimana fa ha risposto al partito di destra
PONTEDERA — I responsabili della cooperativa hanno inviato una lettera di risposta pubblica agli esponenti di Forza Nuova che avevano inviato coltelli di plastica in seguito ai fatti avvenuti nella notte tra il 3 e il 4 gennaio in cui un giovane di 18 anni, ospitato nella struttura, aveva aggredito con un coltello i carabinieri e operatori.
"La cooperativa Arnera - hanno scritto in una lettera congiunta il CdA , gli operatori e le operatrici di Arnera - è composta da operatori e operatrici che ogni giorno, con professionalità e passione, lavorano in servizi e progetti socio-educativi occupandosi di minori e adulti in situazione di forte disagio e marginalità.
Il nostro lavoro ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con le quali ci interfacciamo, di promuovere il cambiamento e offrire opportunità non solo agli utenti ma alla comunità tutta.
Crediamo in una società accogliente e inclusiva basata su principi di solidarietà e di promozione dei diritti che da sempre contraddistinguono la nostra metodologia di lavoro.
I fatti avvenuti all’interno di un nostro servizio ci hanno profondamente scosso per la gravità dell’aggressione subita e per i danni riportati dai nostri colleghi e dalle forze dell’ordine che prontamente ci hanno sostenuto ed aiutato.
Questo però è il nostro lavoro e rivendichiamo le capacità e le competenze che caratterizzano gli operatori e le operatrici della nostra cooperativa; l’episodio avvenuto e la vostra lettera intimidatoria e canzonatoria non fermeranno sicuramente il nostro agire quotidiano e non ci faranno dubitare di noi stessi e dei nostri ideali.
Continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto nel rispetto delle leggi che regolamentano l’accoglienza e la gestione dei cittadini stranieri (profughi, minori stranieri non accompagnati, vittime di sfruttamento lavorativo e tratta, ecc..) senza arricchirci sotto un profilo economico ma arricchendo noi stessi come persone e la società in cui viviamo".
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