Attualità lunedì 08 aprile 2024 ore 15:30
Fiom Piaggio, "No agli ammortizzatori per i profitti"

Il sindacato respinge la proposta di contratto di solidarietà: "Ricollocare i lavoratori, non si usino gli ammortizzatori per fermare la produzione"
PONTEDERA — La prospettiva del fermo produttivo del reparto Veicolo commerciali per introdurre sistemi Adas, previsti dalle direttive europee, agita la Fiom Cgil e i delegati Fiom di Piaggio.
"Un fermo che si annuncia di almeno 5 mesi e che, con tutta probabilità, può attribuirsi anche a un ritardo di sviluppo - hanno spiegato dal sindacato - per farvi fronte è stato proposto dall’azienda il contratto di solidarietà, senza tenere in debito conto le richieste fatte dai delegati: ampie ricollocazioni dei lavoratori in altri reparti attualmente a pieno regime, come quello Due ruote, limitazione della percentuale di riduzione d’orario e maturazione dei ratei anche nei periodi di solidarietà".
La decisione che, per Fiom, stride con quello che è l'attuale stato dei bilanci dell'azienda, che registra record su record. "Dal nostro punto di vista, ci sono due criticità da sottolineare - hanno proseguito - serve coinvolgere nelle decisioni le lavoratrici e i lavoratori: bisogna ritornare a fare le assemblee in Piaggio, perché è fondamentale la partecipazione diretta. Quindi, riteniamo che il ricorso all’ammortizzatore sociale non sia servito a scongiurare esuberi, come qualcuno strumentalmente cerca di far credere".
"Pensiamo che sia una necessità soprattutto aziendale quella di avere a disposizione, nel prossimo quinquennio, un periodo di ammortizzatori sociali più ampio rispetto ai 24 mesi della cassa integrazione - hanno aggiunto dalla Fiom - inoltre, da un punto di vista economico, dopo le ultime modifiche normative, la solidarietà ormai non determina miglioramenti di rilievo rispetto alla cassa integrazione. Il rischio concreto, nei prossimi anni, è che la Piaggio voglia continuare a utilizzare sistematicamente gli ammortizzatori sociali per fermare le produzioni in parti sempre più consistenti dell’anno, nell’ottica anche di recuperare margini economici di bilancio".
Per il sindacato, al contrario, è necessario pensare ad altro. "Per esempio, i piani di investimento, in tecnologie e soprattutto in nuovi prodotti, per gli stabilimenti di Pontedera, anche alla luce del fatto che da tempo si investe poco in manutenzione ordinaria degli impianti - hanno concluso - scelta che determina un peggioramento dell’attività lavorativa quotidiana. Se la strategia aziendale è quella di aumentare i profitti anche attraverso un massiccio uso di ammortizzatori sociali, la Fiom Cgil è e sarà sempre in prima linea per difendere il salario e le prospettive future delle lavoratrici e dei lavoratori".
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