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Attualità martedì 06 aprile 2021 ore 11:00

Il gin che parte da Pontedera e conquista il mondo

Enzo Brini (a sinistra) e il suo socio Fabio Mascaretti
Enzo Brini (a sinistra) e il suo socio Fabio Mascaretti

Si chiama Ginepraio ed è prodotto da due giovani imprenditori, uno è il pontederese Enzo Brini: "Vorremmo vedere il nostro gin in tutto il mondo"



PONTEDERA — Si chiama Ginepraio ed è un gin che nasce in Toscana dall'idea e dalla passione di due giovani imprenditori, Enzo Brini di Pontedera e Fabio Mascaretti di San Benedetto del Tronto. Il Ginepraio è un prodotto di alta qualità che, stando alle parole di Brini, punta a conquistare il mercato di tutti i Paesi del mondo, magari con la ciliegina finale dell'acquisto dell'azienda da parte di una multinazionale

QUInews Valdera ha intervistato Brini per capire come funziona questo mercato e come si produce una bevanda alcolica d'élite. 

Brini, pontederese doc e molto conosciuto in Valdera, ha una laurea in viticoltura ed enologia e un master sul marketing e la gestione delle imprese vitivinicole: "Al master ho conosciuto il mio socio Fabio, Ginepraio esiste per “colpa” di Old Sailor Coffee, che è la rivisitazione del Caffè del Marinaio, un caffè rinforzato con rum e sambuca simile al nostro ponce alla livornese. Noi aggiungiamo a una base di rum, infusioni di caffè e arancia. Dopo che per hobby avevamo iniziato a produrre questo liquore, è prevalsa la voglia di misurarsi con la produzione di un distillato di moda, ma al tempo stesso molto legato alla Toscana, il gin".

Brini ha 36 anni, il suo socio uno in più, la pandemia ha rallentato i loro progetti di sviluppo, ma non li ha fermati: "Produciamo distillati e liquori di qualità, è normale che con l’emergenza Covid e i bar chiusi le nostre vendite ne abbiano risentito, anche perché a casa sono poche le persone che si preparano cocktails. Nonostante tutto in realtà siamo cresciuti del 25% nel 2020, ma c’era davvero da aspettarsi una buona crescita quest’anno, frutto di tanta semina nel 2018 e 2019. Magari senza Covid saremmo cresciuti di più"

Come è nata l’idea di creare un gin di qualità? 

"L’idea viene, oltre che dalla passione, dal legame che la Toscana ha con la produzione del gin, la nostra regione, specialmente nella provincia di Arezzo, sugli Appennini, nella Valtiberina da origine a bacche di ginepro di grandissima qualità. Grandi multinazionali selezionano lì la materia prima per i loro gin, Tanqueray, Bombay e Gordon, solo per citarne alcuni. Gran parte dei gin del mondo è fatto con bacche toscane"

Ginepraio

Ginepraio

Il gin da una decina d’anni è stato riscoperto come un distillato di qualità ed è ingrediente fondamentale per molti cocktail famosi. Da 10 anni a questa parte sta conoscendo una crescita di consumi inarrestabile, come funziona il mercato del Gin? 

"Dipende dalle nazioni. In Italia oggi se ne consuma molto più di un tempo. Il più grande consumatore al mondo sono le Filippine, seconda Inghilterra, terza Spagna. In Europa occidentale in generale se ne consuma molto. Ci si deve rivolgere a importatori, che a loro volta vendono ai bar e agli hotel e lavorano anche con i venditori online, specialmente oggi".

Quali sono le caratteristiche che deve avere un gin? 

"Un gin prodotto con il metodo London dry (che non vuol dire prodotto a Londra!), come il nostro, è considerato il più puro, il vero gin. E deve essere assolutamente secco, non si possono aggiungere zuccheri, distillato con tutte le piante utilizzate nell’alambicco, senza aggiunta di oli essenziali successivamente, e con sentori prevalenti di ginepro. Il nostro Ginepraio è un gin premium. Parola che indica internazionalmente l’alta fascia di qualità e spesso di prezzo. Abbiamo iniziato a lavorare su ricetta e packaging a Luglio 2015, è uscito sul mercato nel Gennaio 2017"

Da cosa è fatto il gin? E come si produce?

"L’alcol utilizzato può essere di qualsiasi origine (vino, patate, grano…), poi a seconda dei metodi di produzione (Gin, dry gin e London dry gin) si può o meno aggiungere zucchero. Il ginepro deve essere sempre la pianta usata in maggioranza, ma per il resto ci si può sbizzarrire. Storicamente veniva trasportato in legno, quindi sarà stato anche marrone, oggi invece è sempre trasparente. Ma noi abbiamo osato invecchiandolo in anfora. Invecchiato ma trasparente. I tempi di distillazione dipendono dalla dimensione dell’alambicco. Noi con il nostro alambicco da 500 litri tra un mese distilleremo 50.000 bottiglie, e ci vorrà un mese 24 ore al giorno. Dopo la distillazione deve riposare per alcuni mesi, almeno sei, e poi viene imbottigliato e venduto. Il nostro gin viene prodotto dalla distilleria Deta di Barberino Val d’Elsa, con la nostra ricetta"

Brini degusta il suo gin

Brini degusta il suo gin

Quanti tipi di gin fate?

"Ad oggi due versioni di Ginepraio: Ginepraio è il primo nato, come detto un London Dry Gin, completamente biologico e toscano. L’alcol utilizzato infatti viene prodotto utilizzando grano tenero biologico del Mugello. Lo distilliamo insieme alle botaniche, sempre biologiche e toscane, che sono: ginepro ovviamente, coriandolo, angelica, limone, arancio, elicriso e rosa canina. Il ginepro, che in Toscana è particolarmente buono, viene selezionato in tre zone diverse: Chianti, Valtiberina e Maremma. Il Ginepraio Amphora Navy Strength è invece è il secondo, nato da un mio esperimento. Ho un’altra azienda che produce anfore in cocciopesto per l’invecchiamento del vino. Non c’è grande esperienza anche a livello internazionale sull’invecchiamento di distillati in anfora. In particolare del gin in anfora, dopo alcune ricerche, non vi era traccia. Dopo che ho provato a far riposare per 2 mesi in anfora una versione di Ginepraio “Navy Strength”, una definizione che indica un’alta gradazione alcolica, di almeno 57 gradi e ho notato che era delicatissimo. Abbiamo deciso così di produrre il primo gin al mondo invecchiato in anfora, Ginepraio Amphora Navy Strength, invecchiandolo dopo la distillazione in anfore da 1.000 litri per 6 mesi".

Quanta gente lavora per voi? 

"Ad oggi siamo io, Fabio, Lucrezia, Eliza e Debora in Italia. Gregorio in Inghilterra, Andrea in Spagna, Matteo e Keti ad Hong Kong. E spero presto qualcuno negli USA"

Il team di Ginepraio

Il team di Ginepraio

Quale obiettivo vi eravate dati all’inizio di questa avventura?

"Realizzare prodotti di alta qualità con marchi che siano riconosciuti a livello internazionale. Non è detto che ci riusciremo, ma la strada intrapresa è quella giusta. Il sogno di tutti quelli che fanno il nostro lavoro poi è che venga una multinazionale del settore tipo Campari che ci compra tutto e ci ricopre di milioni… Sognare non è vietato, ma la cosa più importante rimane che amiamo il nostro lavoro e siamo stimolati ogni giorno a sviluppare nuove idee. Ad oggi l’azienda è ancora giovane e in continua crescita, siamo partiti da zero: zero conoscenze della produzione di liquori, zero conoscenze di persone del settore, zero soldi (o quasi). Fino a poco fa, ci rimborsavamo solo le spese e reinvestivamo tutto ciò che entrava. Oggi finalmente iniziamo a guadagnare, ma, sono solo scelte. Noi abbiamo rischiato reinvestendo invece di metterci fin da subito qualcosa in tasca"

Prima della pandemia giravate molto il mondo per promuovere il gin?

"Il mondo ancora no, l’Europa si. Anche se vendiamo fuori dall’Europa, ancora non abbiamo avuto purtroppo la necessità di andare. Mentre in Europa, principalmente giriamo tra Spagna e Inghilterra, dove abbiamo buoni consumi. E per fiere in Germania, Grecia e Inghilterra. Poi Francia, Malta per sponsorizzazioni che facciamo agli eventi aziendali di Azimut Benetti"

Come funzionano le fiere o gli eventi che promuovono questo tipo di alcolici?

"Come altre fiere enogastronomiche, ma più… colorite. Si, nel mondo del bar, i produttori di liquori lasciano davvero libera la fantasia. E se ne vedono di tutti i colori agli stand e agli eventi fuori fiera. Pensa ad esempio che allo stand del famoso gin Hendrick’s non facevano assaggiare niente ma solo giocare ad una specie di curling da tavolo. Inutile dire che per il resto l’alcol scorre a fiumi. La fiera più importante del mondo è il Bar Convent a Berlino. In Italia ci sono il Bar Show di Roma e il Gin Day a Milano"

Mascaretti e Brini

Mascaretti e Brini

Quali sono i migliori cocktail che vengono fatti con il gin?

"Naturalmente i più famosi sono Negroni (nato a Firenze), Gin & Tonic e Martini Cocktail. Poi ci sono French 75, Gin Fizz, White Lady, Tom Collins"

Qual è la persona più importante o famosa che sapete ha bevuto il vostro gin?

"Bè, la lista si sta allungando e questo non può che inorgoglirci. Abbiamo visto l'attrice Nicoletta Romanov pubblicarlo su Instagram e di recente ci ha chiesto di vendergli qualche bottiglia. Il noto dj Ralf ha pubblicato una foto di una lampada fatta con la nostra bottiglia. Tra poco verrà lanciato un progetto con una grande casa di moda che farà arrivare la nostra bottiglia a casa di molti vip"

Come si fa la promozione di un prodotto come il vostro?

"La promozione avviene in vari modi: tramite brand ambassador che sono costantemente sul territorio. Di solito sono barman che vanno a presentare i prodotti in vari bar. Oppure serate dedicate con cocktail studiati con i nostri prodotti o ancora influencer sui social"

Dove vedete il vostro gin tra 10 anni?

"Vorremmo vedere Ginepraio in tutti i paesi del mondo. O almeno in più paesi possibile. Il nostro sogno sarebbe di ricevere un’offerta irrinunciabile da una multinazionale del settore e vendere tutto. Non poniamo limite ai sogni"

Brini e Mascaretti

Brini e Mascaretti

Enzo Brini

Enzo Brini

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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