Attualità venerdì 09 maggio 2025 ore 18:30
Il Governo impugna la legge sul fine vita, "È a garanzia della dignità umana"

La presidenza del Consiglio contro l'atto legislativo approvato dalla Toscana: da Cappato all'assessora Luca passando per Giani, coro di contrarietà
PONTEDERA — Pochi giorni dopo il via libera dal Consiglio regionale della Toscana, la legge sul fine vita era stata discussa sul palco del Teatro Era, in occasione di un incontro con Marco Cappato, già europarlamentare e, oggi, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. Oggi, venerdì 9 Maggio, il Governo ha deciso di passare all'impugnazione della legge, passando dunque la decisione sulla sua legittimità alla Corte Costituzionale.
"Il Governo prosegue nel disperato tentativo di impedire qualsiasi normativa che dia garanzie e diritti sulle scelte di fine vita - hanno commentato lo stesso Cappato e Filomena Gallo, segretaria nazionale dell'associazione - per fare questo, il Governo dell’autonomia differenziata fa ricorso per impedire l’esercizio dell’autonomia esistente. Ricordiamo però che il diritto all’aiuto al suicidio è stato affermato dalle sentenze 242 del 2019 e 135 del 2024, che hanno valore di legge".
"La nostra legge regionale serve solo a garantire modalità e tempi certi alle persone che chiedono la verifica al Servizio sanitario nazionale dei requisiti stabiliti dalla Corte e per evitare attese di mesi o anni - hanno aggiunto - come quelle imposte a Federico Carboni, Laura Santi, Martina Oppelli, Fabio Ridolfi, e Gloria".
Anche l'assessora Sonia Luca, che prese parte all'appuntamento con Cappato, si è espressa sulla decisione del Consiglio dei ministri. "Una scelta che appare in contrasto con le sollecitazioni della Corte Costituzionale - ha detto - che dopo aver ribadito la necessità di una legislazione nazionale chiara e condivisa in materia di fine vita, ne ha delineato i requisiti e i limiti, integralmente mutuati dalla legge toscana".
"Insomma, il Governo dimostra spirito di iniziativa per ostacolare una legge posta a garanzia della dignità umana e dei diritti fondamentali - ha aggiunto l'assessora - mentre rimane colpevolmente inadempiente rispetto alla sollecitazione proveniente da quella stessa Corte. Niente di nuovo, purtroppo. Ormai ci siamo persino abituati a questa politica dell'incoerenza, che si basa solo su ideologie discriminatorie, illiberali e paternalistiche. E così, mentre si impugnano le leggi sui diritti, di fronte alle scuole va avanti la propaganda dei Pro Vita & Famiglia, che appendono manifesti e distribuiscono volantini direttamente ai bambini sul gender e, in altre parti d'Italia, colonizzano persino i consultori contro l'aborto".
"Esprimo profonda delusione per la decisione del Governo di impugnare la nostra legge sul fine vita - ha concluso Eugenio Giani, presidente della Toscana - questa legge rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili. È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte".
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