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Attualità venerdì 28 novembre 2025 ore 08:24

Medicina di genere, il Lotti è bollino rosa

Il riconoscimento viene assegnato agli ospedali che si distinguono nei servizi di prevenzione e cura delle principali patologie femminili e non solo



PONTEDERA — C'è anche l'ospedale Lotti di Pontedera tra quelli a cui ieri la Fondazione Onda ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 2026-2027.

Il riconoscimento viene assegnato agli ospedali impegnati, in tutte le regioni italiane, nella promozione della medicina di genere, distinguendosi per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili e non solo.

La cerimonia si è svolta ieri, giovedì 27 Novembre, nella sede del Ministero della Salute.

“Si tratta di un importante riconoscimento – evidenzia la direttrice generale dell’Azienda Usl Toscana nord ovest Maria Letizia Casani – che riconosce una volta di più la qualità dei nostri percorsi, ottenuta grazie alle competenze, all’impegno, alla professionalità e alla disponibilità di tutti i nostri operatori: medici, infermieri, tecnici, ostetriche, personale amministrativo. A tutte queste persone va il mio ringraziamento per questo premio nazionale, che conferma come la nostra Azienda sia in grado di garantire, in tutti i suoi territori, servizi a misura di donna”.

Fondazione Onda ETS, che da vent'anni promuove un approccio alla salute orientato al genere, ha quindi assegnato il Bollino Rosa per il biennio 2026-2027. Si tratta di un riconoscimento biennale che Fondazione Onda ETS attribuisce dal 2007 agli ospedali che offrono servizi di prevenzione, diagnosi e cura, non solo delle specifiche problematiche di salute femminile, ma anche di quelle patologie trasversali a uomini e donne, per cui vengono realizzati percorsi ospedalieri ’in ottica di genere’. I 370 ospedali premiati con il ‘Bollino’ acquisiscono un valore distintivo e differenziante nel panorama sanitario nazionale. Questi ospedali fanno parte di una rete virtuosa istituzionalmente riconosciuta, contraddistinta per l’impegno e l’attenzione alle esigenze di salute femminile e il supporto offerto alle donne nell’identificazione consapevole del luogo di cura più appropriato. Tra le 18 specialità cliniche considerate, quest’anno sono state inserite per la prima volta l’Oftalmologia e la Medicina del Dolore e Disciplina del Dolore ed è stata reinserita la Pediatria.

"Il lavoro fatto in queste 12 edizioni del Bollino Rosa è importante per rinnovare la nostra attenzione nei confronti della salute orientata al genere femminile. Questo ampliamento della rete evidenzia il nostro impegno ventennale e quotidiano: la nostra missione è stimolare gli ospedali nell’adottare un approccio attento alle specifiche esigenze della donna in ogni fascia d’età e incoraggiare altresì le donne ad accedere a quelli che sono i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura che gli ospedali del network offrono - commenta Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda ETS -. Crediamo che alimentare la conoscenza e sviluppare consapevolezza siano passi cruciali per tutelare la propria salute e compiere scelte informate per preservarla. Per questa ragione, nel corso degli anni abbiamo organizzato numerose iniziative e progetti pensati per diffondere informazioni e promuovere su tutti i livelli una cultura della salute genere-specifica e soprattutto, rendere la salute delle donne una priorità condivisa e ben supportata".

Ogni due anni Fondazione Onda Ets apre un Bando a cui gli ospedali possono candidarsi e ricevere da 0 a 3 ‘Bollini’ sulla base di alcuni criteri valutati con un questionario di oltre 500 domande: presenza di specialità cliniche femminili o trasversali uomo-donna che necessitano di un percorso dedicato al femminile, appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici in ottica multidisciplinare, offerta di servizi relativi all’accoglienza, alla degenza e alla violenza sulle donne e sugli operatori. Un Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, professore di Igiene e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma valida l’assegnazione tenendo in considerazione anche elementi qualitativi di particolare rilevanza (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).


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