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Spettacoli domenica 12 luglio 2015 ore 07:30

Sul palco delle 11Lune, Medea è Barbara De Rossi

L'attrice impersona stasera la tragica eroina tratteggiata da Jean Anouilh. Lo spettacolo rientra nelle Notti dell'Archeologia



PECCIOLI — Sarà Barbara De Rossi, uno dei volti più conosciuti del cinema italiano, la Medea del drammaturgo francese Jean Anouilh. Dopo i grandi successi televisivi di Amore criminale e Notti sul ghiaccio, affidandosi alla traduzione di Giulio Cesare Castello e alle sapienti mani del regista Francesco Branchetti, la famosa attrice italiana dà appuntamento stasera 12 luglio nella suggestiva cornice dell'Anfiteatro Fonte Mazzola alle 11 Lune pecciolesi.

"La Medea di Anouilh - commenta il regista - ha una struttura drammaturgica molto forte con caratteristiche specifiche ed originali che la rendono unica ed è stato questo ad affascinarmi. In pochi testi come in questo ho trovato la perfezione della drammaturgia unirsi alla costruzione di personaggi teatrali dalla potenza tragica strepitosa e ad un’indagine psicologica straordinaria, è questa forza e questa grandissima capacità di indagare l’animo umano e le sue complessità che la regia e lo spettacolo tenteranno di restituire al testo. La mia regia, di matrice classica ma attenta sempre al lato simbolico e immaginifico di un testo, seguirà la via dello scavo psicologico nei personaggi e nei loro rapporti dolorosi e dolenti e secondo la linea, indicata da Anouilh, che mirabilmente rende sentimenti e rapporti sempre più assoluti e universali, nella loro più scoperta quanto complessa umanità. L’allestimento scenico sarà complice e teso, visivamente e registicamente parlando, a disegnare e a creare un mondo “altro”, un luogo “altro” (come “altra” e “straniera” è Medea), dove ogni cosa sarà specchio della personalità prismatica e dalle mille sfaccettature della protagonista e dei suoi rapporti con gli altri personaggi; attraverso le musiche, le luci, la scena, complici ed evocatrici di atmosfere ed emozioni, accompagnerò lo spettatore in questo viaggio agli inferi di Medea; ogni elemento scenografico, ogni accessorio dei costumi, sarà metafora e veicolo formale teso alla costruzione del mondo straziato, doloroso della protagonista".

La Medea di Jean Anouilh si apre con Medea e la nutrice profughe nei pressi di Corinto dove la maga era giunta con il suo amato Giasone, dopo avere viaggiato insieme per dieci anni colmi di passione, eccessi e assassinii. Qui le due donne sentono grida e suoni di festa che arrivano da lontano e Medea scopre che stanno festeggiando Giasone, che l’indomani sposerà Creusa la figlia di Creonte, il re di Corinto. Questa è la molla che scatena in Medea un incontenibile odio e desiderio di vendetta verso l’uomo che le è stato complice fino ad allora in tutto, nel bene e nel male e compagno, in una passione che in lei non conosce limiti. Medea folle di odio e di amore, sola, rifiutata dalla società, dapprima è disperata e combattuta sul da farsi ma quando incontra Giasone che accusa solo lei di tutto l’orrore che hanno commesso insieme, ricordando al contempo, con pietà e nostalgia, il sentimento passato, a questo punto, inferocita dalle parole dell’amato, mette in atto la sua terribile vendetta.


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