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Cronaca lunedì 07 luglio 2025 ore 10:00

Interventi estetici nell'ambulatorio clandestino

L'ambulatorio abusivo

Una donna è stata denunciata per esercizio abusivo della professione. Lo studio, scoperto dalla guardia di finanza, era pubblicizzato sui social



VALDERA — La pubblicità sui social e il gran via vai portano ad un ambulatorio abusivo di medicina estetica. E' accaduto in provincia di Pisa, in un comune della Valdera. L'attività clandestina è stata scoperta dalla guardia di finanza, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura con attività di osservazione, controllo e pedinamento.

I militari hanno quindi perquisito l’abitazione e l’ambulatorio del medico abusivo, una donna di 33 anni, ed hanno sequestrato il laboratorio, anch’esso abusivo, privo dei requisiti certificativi e autorizzativi da parte dell’Azienda sanitaria locale.

Secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle la donna, senza alcuna abilitazione né partita Iva, avrebbe eseguito diversi interventi estetici come blefaroplastica, filler labbra, rinofiller, iniezioni sottocutanee di tossina botulinica e, si legge in una nota della guardia di finanza "sostanze di dubbia provenienza, mesoterapia iniettiva e trattamenti per contrastare l’iperidrosi, taluni preceduti dalla somministrazione di un’anestesia locale".

All’interno dell’ambulatorio erano presenti un lettino ambulatoriale e altri arredi tipici di un centro estetico, nonché centinaia di strumenti e sostanze mediche e cosmetiche, tra cui siringhe, dispositivi medici iniettabili per via sottocutanea, attrezzature per “estetica avanzata”, tra le quali quella per il trattamento Anti-Aging e per la pulizia profonda del viso.

Problemi sono stati riscontrati anche sotto il profilo dei minimi requisiti sanitari e strutturali, strumenti non sterilizzati e fiale di sostanze prive della marcatura CE.

Sempre secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, "Le tariffe per le prestazioni erano corrisposte tutte rigorosamente in nero e andavano dai 200 ai 300 euro per alcune tipologie di trattamenti e, comunque, di gran lunga inferiori rispetto a quelle applicate dai medici qualificati".

Alla donna è stato contestato il reato di esercizio abusivo della professione medica in Italia, dove per praticare la professione di medico estetico, ricorda la guardia di finanza, è necessario aver conseguito una laurea in medicina e chirurgia e aver intrapreso un percorso formativo in medicina estetica, come ad esempio un master universitario.

Le indagini proseguono per ricostruire la rete di eventuali ulteriori soggetti coinvolti e la filiera di provenienza delle sostanze utilizzate, oltre a ricostruire il volume d’affari del medico abusivo.


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