Attualità venerdì 26 maggio 2017 ore 15:30
Una mozione per il testamento biologico
Il Comune ha approvato in Consiglio una richiesta per sollecitare il Parlamento ad approvare una buona legge in materia
VICOPISANO — La mozione, che è stata inviata al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, alla ministra Beatrice Lorenzin e alla relatrice del testo unificato del Ddl in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento, Donata Lenzi, auspica che venga approvata una legge che "nell’ambito della disciplina del consenso libero e informato possa regolamentare il diritto di ogni cittadino di manifestare 'ora per allora', la propria volontà circa i trattamenti sanitari cui essere o meno sottoposto (comprese la nutrizione e l’idratazione artificiali e la sedazione continua profonda). Serve una norma che metta al centro la volontà del paziente e il pieno riconoscimento del suo diritto all’autodeterminazione terapeutica".
Al contempo sulla piattaforma web Diritti a Vico è stata pubblicata la versione integrale del video della serata del 17 maggio al Teatro di via Verdi di Vicopisano che ha avuto come ospiti Beppino Englaro e il professor Sergio Bartolommei, aperta dal Vicesindaco Matteo Ferrucci, moderata dalla responsabile della Consulta di Bioetica Onlus sezione di Pisa, Seila Bernacchi (con intermezzi recitativi di Paolo Giommarelli) e che ha avuto al centro i temi dell'autodeterminazione e del testamento biologico.
L’iniziativa, intitolata La libertà e la vita (organizzata dalla Consulta di Bioetica Onlus e dal Consiglio Pari Opportunità, con il patrocinio del Comune di Vicopisano), è stata straordinariamente partecipata. L’interesse suscitato dai temi proposti ha confermato la necessità di promuovere iniziative condivise di incontro, confronto e dibattito pubblico su tematiche che riguardano tutti, in prima persona.
La piattaforma Diritti a Vico, nata contestualmente all’organizzazione dell’iniziativa sul testamento biologico, si propone di mettere in rete associazioni e realtà (tra queste l'Amministrazione Comunale) che condividano il fine comune di promuovere una cultura dei diritti attraverso iniziative di sensibilizzazione e formazione su questioni bioetiche (e non solo).
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