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mercoledì 13 novembre 2024

PAROLE MILONGUERE — il Blog di Maria Caruso

Maria Caruso

MARIA CARUSO - “Una vita da vivere” è il primo libro che ha scritto dopo aver visto il primo cielo a San Felipe in Venezuela ed aver fatto il primo ocho atràs a Pisa. E' in Italia dal 1977 e per tre anni ha abitato in Sicilia. Le piace raccontarsi e raccontare con le parole che le passano per la testa ballando un tango in milonga. Su Facebook è Marina de Caro

Il musicalizador nel tango argentino

di Maria Caruso - mercoledì 01 luglio 2015 ore 22:11

Oramai i nostri Dj di milongas sono chiamati con il nome di musicalizador (come li chiamano in argentini) che fa anche più chic. Chi si avvicina al tango capisce pian piano che le libere proposte dei vari direttori musicali sono fatte da gruppi di brani chiamati tanda (forse da Tandem dove si pedala in due?), composte da 4 o 3 brani a seconda se parliamo rispettivamente di tango, tango- vals, milonga o tango nuevo. 

La regola vuole che a brani di tango classico (generalmente 4 anche se nell’era moderna evoluta troviamo gli accaniti sostenitori che 3 è meglio) si alterni, tanda di vals, di milonga o di tango nuevo (qui per fortuna il numero perfetto indiscusso è 3). Alla fine di ogni tanda il nostro artista propone una cortina (brano musicale non ballabile che dovrebbe durare circa un minuto) di genere diverso dal tango. Lo scopo della cortina è quello di dividere le coppie per farle tornare ai posti di combattimento e per far si che si formino nuove coppie-tanda. 

E qui assistiamo ai primi esempi di scempio: chi mette un intero pezzo di salsa o altro tipo di genere musicale per far scatenare i ballerini impuri dove possono mettersi in mostra perché la pista è praticamente vuota. Chi invece le fa durare meno perché la sala è affollatissima e quindi deve far ballare il più possibile i presenti in sala senza tener di conto minimamente del tempo necessario per effettuare una nuova mirada o per far spostare il cavaliere nelle vicinanze della dama che vorrà invitare, facendolo girare a vuoto o ripiegare se, quando arrivano a destinazione, vedono sfumare l’oggetto del loro desiderio tra le braccia di un altro. O addirittura la cortina non la mette nemmeno così la coppia può ballare all’infinito finchè vuole costringendo chi non si trova a suo agio con il ballerino/a di turno a tenere il conto a mente oppure a non assaporare appieno l’onda della melodia per timore di non essere gradito dal partner di turno (forse che questi dj rasentano il sadismo?). 

I più bravi intenditori di musica sono coerenti proponendo tande con la stessa tipologia di musica, di artisti e di orchestre per lo meno dello stesso periodo storico e tengono inoltre in considerazione l’eterogeneità e l’età dei ballerini di quella sera o l’affluenza nella pista che se cala o addirittura è inesistente una domandina se la pogono cambiando con tempismo ed elasticità il loro programma fino all’ultimo tango... 

Quale ultimo tango? E’ vero che i musicalizadores sono essere umani con i loro gusti personali e che assecondano i propri umori del momento ma salviamo almeno la forma evitando di mettere dei brani indigesti o addirittura sconosciuti giusto per il gusto di farsi notare. Non porta a un risultato, infatti, dire in questo caso: basta che se ne parli... Anche qui dietro alla consolle ci sta la motivazione e da ciò si evince il risultato ottenuto perché nel fare il dj di professione, c’è un prima un durante e un dopo fatto di studio, di ascolto della musica. S’impara sempre dai propri errori e dal risultato ottenuto. 

Non sarebbe allora male che in ogni Milongas avesse i propri dj residence; due o tre “professionisti” che si alternano nelle serate principali con calendari precisi ben definiti, che avranno modo di sapere chi sarà il suo pubblico abituale, se potrà mettere le cortine ballabili perché gradite, percepirà l’umore dei presenti perché li conosce, e accontenterà i gusti di chi si muove nella ronda. I tangheri s’indirizzeranno, dove sanno di poter trovare i musicalizadores che amano di più o se ne avessero voglia provare nuove esperienze. L’invito dei grandi nomi riserviamoli a eventi di stimato valore e non per milongas – pratica infrasettimanali poiché alla fine diventa dispendioso e ciò, ad ogni modo, non garantisce, di fatto, un risultato: ahimè anche i tangheri sono esseri umani e i più lavorano!!!

Maria Caruso

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