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Attualità martedì 04 novembre 2014 ore 19:30

​Officine Ristori, la rabbia dei Cobas

L’organizzazione sindacale di base interviene nel dibattito: “A pagare sono sempre e solo i lavoratori. Si faccia qualcosa contro Piaggio”



SANTA MARIA A MONTE — “Basta con le delocalizzazioni, basta con l'attacco ai diritti dei lavoratori, basta con lo sfruttamento all’osso di chi lavora”. Questo il secco intervento di Cobas Lavoro Privato e Cobas Valdera che, attraverso una nota stampa, intervengono nel dibattito sulla vicenda delle Officine Ristori di Montecalvoli.

Innanzitutto, in merito al concordato, che i Cobas tengono a precisare si tratta per ora solo di una richiesta presentata in tribunale, dicono: “Preoccupante è quello che troviamo all’interno, ovvero la richiesta di licenziamento collettivo, non quantificabile. Non hanno espresso un numero preciso, se ne sono guardati bene, ma è riconducibile a tutte quelle lavorazioni che venivano svolte per la Piaggio e che, molto probabilmente, nel nuovo accordo stipulato non saranno più assegnate alla Ristori, ma fatte venire da altri Paesi, tipo Polonia e Vietnam”.

Secondo l’associazione sindacale poi, grave è anche la scelta di affidare a un commissario la gestione del concordato e quindi anche il licenziamento collettivo: “Tale scelta – scrivono – è responsabilità e volontà tutta della proprietà per avere ulteriori risorse economiche da destinare ai creditori”. Responsabilità poi, sempre secondo i Cobas, ce l’avrebbe anche Piaggio che non esita a eliminare commesse alle fabbriche dell’indotto per affidarle a Paesi esteri.

Ma i Cobas non risparmiano neppure gli imprenditori della Ristori, che “non hanno nemmeno il coraggio di andare direttamente dai lavoratori a spiegare lo stato di crisi e la situazione reale, imprenditori che non hanno saputo diversificare e che trattano i lavoratori come merce di scambio con i creditori. Imprenditori pavidi – aggiungono – che fanno gestire a un tecnico, qual è il commissario giudiziale, anche i licenziamenti”.

L’appello dei Cobas è infine a istituzioni e sindacati affinché prendano una decisa posizione nella vicenda Ristori in particolare e anche con la politica della Piaggio.


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