Attualità mercoledì 10 settembre 2025 ore 14:30
Teatro Era, la lettera di Stefano Massini

Con l'avvio della campagna abbonamenti, il direttore dei tre teatri della Fondazione si è rivolto al pubblico: "Eravamo e restiamo teatro nazionale"
PONTEDERA — Da poco più di una settimana è cominciata la campagna di abbonamenti per i tre teatri della Fondazione Teatro della Toscana e, quindi, anche per il Teatro Era, il palcoscenico pontederese. E, proprio in occasione dell'apertura delle biglietterie, il direttore artistico Stefano Massini ha deciso di scrivere una lettera al pubblico.
Manca infatti poco alla nuova stagione teatrale di Pontedera, che si aprirà il 25 Settembre alle 21, e il 26 Ottobre, alle 17, con Vinicio Marchioni in Riccardo III diretto da Antonio Latella.
"Siamo arrivati al momento in cui tutte le amare vicende di cui è stato vittima, suo malgrado, il nostro Teatro, lasceranno il posto a ciò che dovrebbe essere l’unico vero perno di ogni narrazione e ogni annuncio - ha scritto Massini, con riferimento al declassamento dei tre teatri - cioè la missione di raccontare il presente, osservare l’essere umano, indagare il passato e intuire il futuro. Questo ci chiedete, e questo fanno i teatri, per questo esistono da millenni".
"La campagna abbonamenti, a cui vi invito a aderire con tutta la passione che cerco di mettere nelle battaglie in cui credo, incarna quel momento in cui entrate in campo voi, prendendo il posto di protagonisti che vi spetta - ha aggiunto - c’è stato in questi mesi un entusiasmo bellissimo e commovente nella risposta della gente alla nuova stagione del Teatro della Toscana".
E nonostante le difficoltà, Massini rivendica quanto fatto e quanto programmato per la prossima stagione. "La stagione di tutti i nostri tre teatri a Firenze e a Pontedera è in partenza, diversamente dalla passata stagione, le nuove produzioni sono in prova e si preparano per la prima volta a una lunghissima tournée nei massimi teatri italiani - ha spiegato - siamo riusciti, contro ogni attesa, anche a far partire tutta la parte formativa che ho tanto voluto, cioè la nuova stagione dei laboratori e dei workshop con i migliori artisti della scena italiana".
"Vi confido con estrema sincerità che la nostra navigazione non è certo semplice, ma ce l’abbiamo messa tutta per non deludervi e per lanciare il cuore oltre l’ostacolo - ha concluso - noi eravamo e restiamo un teatro nazionale, come d’altra parte continuano a considerarci i massimi artisti, registi, interpreti e con loro i più prestigiosi teatri italiani a cui sempre andrà il mio grazie. Il Teatro della Toscana non solo non si è abbassato, non solo non è arretrato di un millimetro, ma è dieci volte più forte e compatto di prima, irrobustito più che mai dalla forza di un’identità e di una necessità".
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