Attualità mercoledì 19 febbraio 2025 ore 08:20
Diritto a un orario, la Cgil esulta su Biancoforno

Dopo una sentenza del Tribunale sul caso di un lavoratore, il sindacato riafferma il proprio obiettivo: "La battaglia per il lavoro non si ferma qui"
CALCINAIA — "Una vittoria che conferma la verità: il diritto al lavoro dignitoso". Esulta la Flai-Cgil, che sulla questione Biancoforno, ormai da mese nel bel mezzo di una lotta sindacale, ha raggiunto un punto di svolta grazie a una sentenza che ha stabilito il diritto a un orario di lavoro definito per uno dei lavoratori del biscottificio di Fornacette.
Come spiegato dal sindacato, infatti, il lavoratore in questione per anni ha dovuto affrontare l’incertezza di un orario di lavoro mai comunicato in modo chiaro e suscettibile di cambiare da un giorno all'altro. Tanto che, sostiene Flai-Cgil, l'azienda si sarebbe sempre limitata a inviargli un messaggio su WhatsApp per l'ingresso, senza rivelare l'orario di uscita. Che, nel corso della giornata, veniva deciso dai suoi responsabili.
"Una precarietà organizzativa che ha tenuto il lavoratore nell’incertezza costante, privandolo della possibilità di pianificare la propria vita - hanno scritto dal sindacato - il Tribunale di Pisa si è pronunciato con chiarezza: il lavoratore ha diritto a un orario di lavoro certo, comunicato in anticipo e rispettato dall’azienda. La Biancoforno, già da tempo sotto la lente di ingrandimento per le condizioni di lavoro dei propri dipendenti, ha sempre risposto alle denunce della Cgil con smentite e parole vuote, cercando di mascherare la realtà. Ma la verità non si può nascondere per sempre".
"Questa battaglia non riguarda solo questo lavoratore, ma tutti quelli che ogni giorno vivono le stesse condizioni di incertezza e retribuzione non adeguata - hanno continuato - la mancanza di un orario stabile e definito non è solo una questione di pratiche aziendali scorrette, ma è la negazione di un diritto fondamentale: il diritto a poter programmare la propria vita, a poter conciliare il lavoro con il proprio tempo libero".
"È una battaglia che non finisce qui, perché i diritti sono inalienabili, non si negoziano - hanno concluso dalla Flai-Cgil - la lotta per una vita lavorativa dignitosa è la battaglia di tanti che non si fermeranno fino a che l'azienda non deciderà di rispettare legge e contratto. Ogni lavoratore che vive nella paura e nell’incertezza è parte di questa lotta".
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