Attualità martedì 20 settembre 2022 ore 13:00
300 lettere di Levi riscoperte da Martina Mengoni

La studiosa nata a Pontedera e ricercatrice all'Università di Ferrara ha ottenuto un finanziamento europeo per un progetto sullo scrittore torinese
FERRARA — Dallo European Research Council, struttura dedicata al sostegno della ricerca scientifica e tecnologica per l'Unione europea, arriverà un milione di euro per il progetto di Martina Mengoni, ricercatrice dell'Università di Ferrara e prima, nel suo Dipartimento, a ottenere appunto uno Starting grant, ossia un riconoscimento per progetti di ricerca meritevoli.
Martina, nata a Pontedera nel 1985, da una famiglia di Ghizzano di Peccioli (dove è stata anche consigliera comunale) si è laureata all'Università di Pisa e ha conseguito poi il dottorato alla Scuola Normale. Da anni, il suo interesse è sulla letteratura novecentesca e, in particolare, sulla figura di Primo Levi, sul quale ha già pubblicato articoli e saggi.
Proprio sullo scrittore torinese e su un suo carteggio inedito si basa il nuovo progetto di ricerca di Martina, intitolato LeviNeT, che avrà la possibilità di sfogliare l'archivio privato di Levi e recuperare oltre 300 lettere scambiate con interlocutori tedeschi. L'obiettivo è quello di realizzare una piattaforma totalmente accessibile per la consultazione di questi scambi.
"Subito dopo la pubblicazione di Se questo è un uomo in Germania, Primo Levi cominciò un’intensa attività di scambi epistolari con corrispondenti tedeschi e germanofoni - ha spiegato - proprio il carteggio con il traduttore Heinz Riedt fu il primo di una serie di scambi con la Germania che Levi intraprese con lettori, intellettuali, studenti, storici ed ex deportati".
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