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Attualità lunedì 28 marzo 2022 ore 15:55

"Malamovida? Città rischia di essere dormitorio"

Movida in centro a Pontedera (foto di repertorio)

Il direttore di Confcommercio risponde alle accuse di malamovida della consulta del Centro di Pontedera: "Ingigantire episodi sporadici non aiuta"



PONTEDERA — La Consulta del Centro-Stazione chiede di spegnere la musica e Confcommercio risponde. Non sono piaciute al direttore dell'associazione di categoria, Federico Pieragnoli, le esternazioni a mezzo stampa rilasciate dal presidente Federico Orsini, che ha proposto di fissare a mezzanotte il limite massimo per la musica nei locali.

"Chi parla di malamovida a Pontedera non conosce il significato di questa parola, perché non basta prendere qualche episodio sporadico, ingigantirlo a dismisura, per renderlo fenomeno cittadino - ha spiegato - ci sfuggono i fini di queste esternazioni, ma questa operazione di mistificazione e di accusa ai locali è inaccettabile. I locali di Pontedera sono ottimi e accoglienti, offrono a tante persone e a differenti generazioni l'occasione per trascorrere le serate in compagnia e far vivere al meglio la città, grazie all'impegno, al sacrificio e all'investimento di tanti imprenditori".

"Come associazione collaboriamo in modo leale e puntuale per il bene delle imprese e dell'intera città e proprio per questo motivo non vogliamo che questo percorso virtuoso sia interrotto da provvedimenti punitivi e ingiustificati, come lo sbandierato divieto di fare musica dopo la mezzanotte - ha continuato - sarebbe come spegnere e chiudere i locali, e rassegnarsi a una Pontedera di nuovo ridotta a dormitorio".

"Spero che nessuno voglia questo triste ritorno al passato e mi auguro che, al contrario del divieto di musica dopo la mezzanotte, proprio nell'ottica di dare ossigeno alle imprese e recuperare i due anni perduti del Covid, la musica sia consentita fino alle due, almeno per i fine settimana - ha concluso - perché vivere in una città accogliente, vivace e dinamica è interesse di tutti, anche degli stessi cittadini".


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