Attualità mercoledì 09 gennaio 2019 ore 16:00
Virus dei gatti, come agiscono e come comportarsi
Il Fiv (erroneamente Aids felino) e la leucemia virale. Malattie che riguardano spesso intere comunità. Il veterinario Barsanti: "Si può fare molto"
PONTEDERA — La reazione dei proprietari di Pallino alla notizia che il gatto era Fiv positivo fu la disperazione. Pensavano che il loro micio avrebbe passato con loro forse qualche altra settimana, o a essere fortunati qualche mese, soffrendo.
Invece Pallino è vissuto 18 anni, in ottima salute. Ben sopra la media di vita dei gatti che è fra 13 e 15 anni.
Per cui c’è molta speranza di vita per i gatti positivi al Fiv. Fiv sta per Feline Immunodeficiency Virus ed è un lentivirus che colpisce il sistema immunitario del gatto compromettendone l'efficiente funzionamento. Il gatto affetto da Fiv è più suscettibile a infezioni secondarie.
Il Fiv è un virus che colpisce solo il gatto e che non contagia né gli esseri umani né gli altri animali, purché non siano felini. I gatti affetti da Fiv possono vivere una vita lunga, sana e relativamente normale, senza mostrare alcun sintomo di malattia, ma solo mostrando una maggiore suscettibilità a infezioni secondarie.
Ne abbiamo parlato col veterinario Luca Barsanti che opera tra Pisa e provincia e che ci ha spiegato anche della leucemia virale, un’altra malattia che colpisce i felini.
Di Fiv possono ammalarsi e contagiarsi intere comunità di gatti. Il che vuol dire che i gatti di uno stesso paese o di un quartiere cittadino possono essere tutti o quasi infetti da Fiv. Questo virus infetta anche felini selvaggi come leoni, tigri, giaguari, pantere, leopardi delle nevi e linci rosse della Florida.
Come avviene il contagio? Principalmente con il morso, durante le lotte. Sporadicamente l'infezione può essere trasmessa anche tramite sperma. Perché sporadicamente? Perché la concentrazione del virus è molto maggiore nella saliva e molto bassa nel liquido seminale.
Il veterinario Barsanti fornisce due consigli utili: il primo è quello di far vivere i gatti Fiv positivi in casa, liberi da stress e seguiti con attenzione, affinché ogni minima avvisaglia di malessere venga prontamente affrontata e correttamente gestita. Il secondo è stare attenti a cosa mangia il gatto, dargli ottimi alimenti utili a mantenere efficiente il sistema immunitario: "Alimenti con proteine di alto valore biologico senza conservanti e coloranti" ha detto Barsanti.
C'è da sottolineare che le gatte già infette dal Fiv prima della gravidanza di solito partoriscono gattini non infetti. I maschi sono colpiti dal Fiv il doppio delle femmine, questo perché più sottoposti ai morsi nei combattimenti.
L'infezione da Fiv nei gatti, come quella da Hiv negli esseri umani, è caratterizzata da tre stadi.
Il primo stadio o acuto dell'infezione è spesso caratterizzato da febbre, linfonodi gonfi e predisposizione ad infezioni della pelle o dell'intestino.
Questo stadio generalmente si sviluppa alla quarta - sesta settimana dopo l'esposizione al virus.
Il secondo stadio è latente, non si notano i sintomi della malattia, e può durare per molti anni, durante i quali il sistema immunitario può essere lentamente indebolito.
Quando l'immunodeficienza diventa grave, si sviluppa il terzo stadio dell'infezione. Il terzo stadio è quello terminale e si riscontra più comunemente nei gatti tra i 5 e i 12 anni. Il sistema immunitario del gatto non funziona più correttamente, dal momento che il virus ne ha ucciso le cellule essenziali.
Nel terzo stadio della malattia i gatti sono particolarmente predisposti alle infezioni, di solito croniche, che, facilmente risolvibili in un gatto sano, possono diventare rapidamente letali per quelli affetti da Fiv.
I gatti con infezione da Fiv possono mostrare sintomi non specifici come apatia, perdita di appetito, febbre, linfonodi gonfi, perdita di peso e frequenti stomatiti (croniche) che provocano dolore e difficoltà a masticare.
Detto del virus Fiv, spieghiamo adesso della leucemia virale, chiamata Felv. Si tratta di un retrovirus
La Felv è solitamente trasmessa tra gatti infetti quando è implicato il trasferimento di saliva, di secrezioni nasali, anche feci e urine sono infettanti. Se non viene sconfitto dal sistema immunitario dell'animale, il virus può essere letale. La malattia causata da questo virus è una forma di cancro delle cellule del sangue chiamate linfociti (un tipo di leucemia).
Quali sono i sintomi della Felv da tenere d'occhio. Sono vari, comprendono anoressia, cattivo stato del mantello, infezioni della pelle, della vescica e del tratto respiratorio, malattia orale, convulsioni, linfonodi ingrossati, lesioni della pelle, affaticamento, febbre, perdita di peso, stomatiti, gengiviti, evitamento della cassetta dei bisogni, scarsa igiene, malattie batteriche e virali ricorrenti, anemia, diarrea e ittero.
Come avviene il contagio. I gatti infettati da Felv possono fungere da fonti di infezione. Si passano il virus tra loro attraverso la saliva e lo stretto contatto, mordendo altri gatti, attraverso una cassetta dei bisogni o ciotola del cibo usata da un gatto infetto e attraverso il latte durante l'allattamento. La trasmissione può avvenire anche da una madre infetta ai suoi cuccioli, prima della nascita o durante l'allattamento.
La Felv, così come la Fiv, non è trasmissibile all'uomo. Studi scientifici hanno evidenziato che i cuccioli al di sotto dei 4 mesi di età siano suscettibili all'infezione, ma entro gli 8 mesi sono resistenti.
Un consiglio utile è dunque quello di tenere i giovani cuccioli all'interno, dove l'esposizione al virus è minima o inesistente, almeno fino agli 8 mesi di età.
I gatti affetti da Felv e che non ne diventano immuni possono essere curati con l'interferone omega. Il medicinale ha dato spesso ottimi risultati, allungando la vita dei gatti. Il dosaggio è in proporzione al peso corporeo.
Insomma, sia per la Fiv che per la Felv ci sono diversi modi per aiutare gli amici felini ad avere una vita lunga e serena, nonostante la malattia. Il veterinario Barsanti ha concluso che "entrambe le patologie possono essere facilmente diagnosticate, con un semplice prelievo di sangue e un test ambulatoriale. Inoltre per la leucemia esiste un vaccino efficace, mentre per la Fiv non sono ancora disponibili vaccini, anche se molti ricercatori sono impegnati nella ricerca".
René Pierotti
© Riproduzione riservata
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