Politica lunedì 13 gennaio 2014 ore 14:02
Rossi, il governatore più apprezzato dagli elettori

Il pontederese che guida la Toscana perde due punti percentuali nel gradimento rispetto al 2013, ma resiste e il 57% dei cittadini vuole il Rossi bis
PONTEDERA — Il pontederese Enrico Rossi, oggi presidente della Regione Toscana sopravvive alla sfiducia generata negli ultimi due anni dagli scandali giudiziari che hanno travolto molti presidenti di regione in tutta Italia e si conferma il governatore più apprezzato dal suo elettorato. Secondo la graduatoria diffusa dal quotidiano Ilsole24ore, il 57% dei toscani sarebbe pronto a rivotare Rossi per un secondo mandato e questo, visto che ormai la prima esperienza a Firenze si avvia verso la scadenza del quinquennio è un successo che vale oro, anche se perde due punti rispetto alla stessa inchiesta dello scorso anno. Quali siano gli elementi che fanno di Rossi il presidente più apprezzato in Italia è difficile dirlo, certo è che lui dagli scandali non è stato travolto, anche se è finito nel mirino della magistratura, dalla vicenda dei bilanci in rosso della Asl di Massa, fino alle inchiesta sulle infrastrutture per la Tav in Toscana, si è sempre presentato spontaneamente dai magistrati, collaborando e ribadendo la sua posizione con l'atteggiamento di chi non ha niente da temere.
Non solo dopo l'inchiesta Massa ha
preteso che la Regione e in particolare il suo assessore Luigi
Marroni riportasse la sanità toscana ad avere dei conti d'eccellenza
“Che possono essere certificati dalla guardia di finanza” come
non ha mancato di dire non più tardi di due mesi fa a Lucca,
sottolineando che molte della altre Regioni che hanno scavalcato la
Toscana nella graduatorie del Ministero in materia di sanità, forse
non possono fare altrettanto.
Ma il
gradimento di Rossi non è solo fatto di numeri. Classe 1958, nato in
Valdera storicamente baluardo della sinistra, nella rossa Toscana ,
studente brillante la liceo classico di Pontedera, dicono i suoi
insegnanti, da giovanissimo comincia la militanza nel Partito
comunista e poi intraprende una carriera che diventa un percorso
nella tappe canoniche della politica, senza brusche accelerazioni, ma
sempre proiettata in avanti. Prima sindaco di Pontedera, dove costruì
la sua fortuna storica, quella di aver fatto rimanere la Piaggio sul
territorio con un'attenta azione politica, fatta di bracci di ferro e
di intese con la proprietà quando la Piaggio c'erano gli Agnelli,
poi assessore regionale alla sanità e li si trovò a fronteggiare
una situazione di ritardi in molte Asl toscane. Alla fine del suo
lavoro da assessore, al termine del mandato Martini la sanità
toscana era ritenuta il modello in tutta Italia. Infine alla
presidenza della regione Toscana con un mandato fatto di successi
fino ad oggi, nonostante le difficoltà e le contestazioni non siano
mancate, spesso più dalla sinistra radicale, che non dal
centrodestra.
Ma Rossi ha sempre dato l'idea di rimanere
coerente a quelle che sono le sue origini, per quanto la politica
attuale lo permetta, al punto di diventare spesso e volentieri
l'alter ego toscano di Renzi. Insomma nella commedia della politica e
nella tragedia della cronaca di questi tempi di crisi a Rossi è
toccata la parte del coerente e alle volte anche del duro che incarna
ciò che rimane della sinistra e della sua politica. Un ruolo che
comunque il presidente sembra aver bene interpretato visto il
risultato dei sondaggi che può essere un buon viatico per un Rossi
bis alla guida della Regione Toscana.
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