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Politica domenica 15 novembre 2015 ore 08:00

"L'Unione divisa in quattro, poi in due, poi..."

Corrado Guidi, 48 anni

Parla il neopresidente Guidi. Razionalizzazione dei servizi e fusioni dei comuni dell'Alta Valdera. Vicepresidenza ancora vacante ma un nome circola



BIENTINA — E' il sindaco di Bientina dal 2007 e lo sarà fino alla primavera 2017. Da poche settimane è anche il presidente dell'Unione Valdera, un incarico che gli è stato assegnato dai suoi colleghi primi cittadini nel rispetto di una regola non scritta che attribuisce la massima rappresentanza dell'unione al sindaco più vicino a fine mandato.

Abbiamo intervistato Corrado Guidi nel suo ufficio che si affaccia su piazza Vittorio Emanuele II: “Mi mancherà aprire le finestre dell'ufficio la mattina e chiuderle la sera – dice sorridendo - Quando sono aperte è il segnale per i cittadini che sono in Comune”.

Ma non è ancora il tempo di bilanci, mancano ancora 18 mesi alla fine del mandato e da poco Guidi ha preso il posto di Simone Millozzi alla guida dell'Unione dei Comuni. Partiamo proprio dall'Unione e dalle possibili fusioni tra Comuni.

Abbiamo pubblicato un articolo in cui avevamo sentito l'opinione di vari sindaci. Lei disse che “non si fanno le fusioni su studi matematici, serve un ragionamento politico”. L'inerzia sembra andare verso le fusioni o quantomeno il rafforzamento delle unioni dei comuni. Allora quale sarà il primo passo concreto? Il primo atto?

Guidi prende un foglio e disegna uno schema (vedi foto) in cui la Valdera è divisa in quattro: alta Valdera con i sei Comuni del Parco, bassa ovvero Ponsacco e Casciana Terme Lari, nord con Buti, Calcinaia e Bientina e una zona con Pontedera).

“Faccio un esempio. Se il mio comandante della Municipale Doveri va in pensione, non ne nomino un altro. Andiamo sotto la direzione del comandante che c'è a Buti. Voglio dire che gli atti concreti possono partire con una delocalizzazione. Due dirigenti in meno qui, tre funzionari in meno là. Accorpando i servizi a seconda delle quattro zone si può razionalizzare. Magari in cinque anni si può dividere la Valdera in due aree: unendo i servizi delle due zone alta e bassa Valdera e nell'altra area quelli di Pontedera e zona nord. In dieci anni si può pensare di unire i servizi di tutta la Valdera. La razionalizzazione può interessare la municipale, i responsabili dell'urbanistica, i grandi funzionari. In sostanza chi può coordinare e avere un azione vera di dirigenza. Per me la strada è questa. Dico di più, chi pensa a una fusione subito domani, in realtà non vuol farla”

I cittadini che vantaggi avrebbero da eventuali fusioni?

“Il mio auspicio è che ci sia un risparmio, una razionalizzazione economica e un'uniformità nelle opportunità per tutti i cittadini. Le Unioni dei Comuni e le fusioni devono servire per unire più facilmente i punti di eccellenza. Succede già in parte con l'Unione Valdera e alcuni servizi come la scuola o il sociale. Possibile debolezza è la perdita della prossimità delle decisioni. Siamo abituati ad avere il Comune sotto casa. Faccio un esempio: se il pulmino gira male o fa ritardi mi bussano. Qui siamo uscio e bottega. Bisogna stare attenti a non deludere i cittadini con questi processi. Uno dei criteri fondamentali di efficienza è il tempo di risposta, che deve essere breve. Va preservato, sarà importante lasciare dei presidi di back-office in tutti i centri”

Altro punto importante è il coinvolgimento dei cittadini. Sembrano un po' distanti da questi processi…

“Non si devono imporre le decisioni dall'alto. I rischi di fare scelte che non coinvolgano i cittadini si vedono poi alle urne. Tuttavia la scelta di razionalizzare è una scelta politica. Noi politici siamo eletti per fare delle scelte. Mi riferisco ad accorpare servizi all'interno dell'Unione Valdera. Per eventuali fusioni è d'obbligo il passaggio dalle urne e la libera scelta dei cittadini”

Quali sono i criteri per scegliere quali Comuni si devono fondere?

Ce ne sono diversi, i Sel, cioè i sistemi economici locali (i Comuni sotto i 5mila abitanti dovrebbero unire almeno otto funzioni entro il 31 dicembre 2015, ma potrebbero esserci proroghe, ndr), l'entità dei bacini sanitari, il flusso del pendolarismo e ovviamente la morfologia del territorio”

Sono solo cinque i Comuni sotto i 5mila abitanti e tutti sono in Alta Valdera (Peccioli, Lajatico, Palaia, Terricciola e Chianni). E l'Unione come potrebbe progredire?

“L'Unione serve già moltissimo. A Bientina abbiamo avuto la ragioneria chiusa per quattro mesi. Il lavoro è andato avanti grazie ai tecnici dell'Unione. Un altro passo fondamentale potrebbe essere riuscire a fare il piano strutturale della Valdera, sarebbe un grande piano regolatore. A quel punto si ragionerebbe in maniera globale. Si individuerebbero zone residenziali e zone turistiche. Si potrebbe pianificare. Detto questo trovo che quello che dice il sindaco di Peccioli Macelloni sull'Ata Valdera non è sbagliato (Macelloni preme per una fusione a sei con Capannoli e gli altri Comuni sotto i 5mila abitanti, ndr). Quella fusione sarebbe positiva, a patto che rimanga nell'ambito dell'Unione e che sia fatta nel bene dei cittadini."

Caso di Santa Maria a Monte, uscita dall'Unione a marzo 2015, quale è la sua opinione

"Mi permetto di dire che mi dispiace per i cittadini di Santa Maria a Monte. L'Amministrazione è uscita dall'ente, poi ha provato a rimanere convenzionata in otto convenzioni su temi importanti come sociale e scuola."

Lei prima di diventare presidente dell'Unione era il vice, carica adesso vacante. Chi prenderà il suo posto?

“Non c'è ancora il nome, non abbiamo ancora deciso. Stiamo facendo delle valutazioni e degli incontri. Lo decideremo nelle prossime riunioni dei dodici sindaci (si tengono ogni venerdì pomeriggio, ndr)”

Ma un nome in realtà sembra esserci e non è quello "come da tradizione" del secondo sindaco più vicino a fine mandato ovvero Lucia Ciampi di Calcinaia ma bensì quello di un sindaco dei comuni dell'Alta Valdera. Si tratterebbe di Marco Gherardini, giovane neo sindaco di Palaia, area Letta e molto vicino al consigliere regionale Pieroni ex presidente della Provincia di Pisa. Il nome avrebbe messo d' accordo i vari sindaci dei comuni della bassa e della nord Valdera ma non molto quelli dell'Alta. Gherardini infatti, rispetto ai suoi colleghi di Peccioli, Lajatico, Terricciola e Chianni fino ad oggi è stato quello meno critico nei confronti dell'Unione a guida Millozzi e quindi oltre a tenere insieme le varie anime PD (sinistra, rossiniani, civatiani, lettiani, renziani ecc) può garantire una vicepresidenza più in linea con la politica dell'Unione a presidenza Guidi. 

Nelle prossime giunte di Via Brigate Partigiane lo sapremo. 

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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